LA SACRA BIBBIA – Versione CEI 1974
ANTICO TESTAMENTO
I LIBRI PROFETICI
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EZECHIELE |
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Capitolo 1 Introduzione [1]Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre
mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si aprirono ed
ebbi visioni divine. [2]Il cinque del mese - era l'anno quinto della
deportazione del re Ioiachìn - [3]la parola del Signore fu rivolta al
sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il canale
Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del Signore. Visione del carro del Signore [4]Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal
settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto
intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. [5]Al
centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era
l'aspetto: avevano sembianza umana [6]e avevano ciascuno quattro facce e
quattro ali. [7]Le loro gambe erano diritte e gli zoccoli dei loro piedi
erano come gli zoccoli dei piedi d'un vitello, splendenti come lucido bronzo. [8]Sotto
le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e quattro avevano le
medesime sembianze e le proprie ali, [9]e queste ali erano unite l'una
all'altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava
diritto avanti a sé. [10]Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro
aveva fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a
sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila. [11]Le loro ali erano
spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che
coprivano il corpo. [12]Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là
dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro. [13]Tra
quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano
in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. [14]Gli
esseri andavano e venivano come un baleno. [15]Io guardavo quegli esseri
ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. [16]Le
ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro la
medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo
a un'altra ruota. [17]Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver
bisogno di voltare nel muoversi. [18]La loro circonferenza era assai
grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutt'intorno. [19]Quando
quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro
e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. [20]Dovunque
lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché
lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. [21]Quando essi si
muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e,
quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché
lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. [22]Al di sopra delle
teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un
cristallo splendente, disteso sopra le loro teste, [23]e sotto il
firmamento vi erano le loro ali distese, l'una di contro all'altra; ciascuno ne
aveva due che gli coprivano il corpo. [24]Quando essi si muovevano, io
udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono
dell'Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d'un
accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. [25]Ci fu un
rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. [26]Sopra il
firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma
di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze
umane. [27]Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve
splendido come l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve
come di fuoco. Era circondato da uno splendore [28]il cui aspetto era
simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve
l'aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra
e udii la voce di uno che parlava. Capitolo 2 Visione del libro [1]Mi disse: «Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio
parlare». [2]Ciò detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi
e io ascoltai colui che mi parlava. [3]Mi disse: «Figlio dell'uomo, io
ti mando agli Israeliti, a un popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro
di me. Essi e i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. [4]Quelli
ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: Dice
il Signore Dio. [5]Ascoltino o non ascoltino - perché sono una genìa di
ribelli - sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. [6]Ma
tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro parole; saranno
per te come cardi e spine e ti troverai in mezzo a scorpioni; ma tu non temere
le loro parole, non t'impressionino le loro facce, sono una genìa di ribelli. [7]Tu
riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una genìa di ribelli.
[8]E tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser ribelle
come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia ciò che io ti do». [9]Io
guardai ed ecco, una mano tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti
a me; era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti lamenti, pianti
e guai. Capitolo 3 [1]Mi disse: «Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai
davanti, mangia questo rotolo, poi và e parla alla casa d'Israele». [2]Io
aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, [3]dicendomi:
«Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con questo rotolo che
ti porgo». Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele. [4]Poi
egli mi disse: «Figlio dell'uomo, và, recati dagli Israeliti e riferisci loro
le mie parole, [5]poiché io non ti mando a un popolo dal linguaggio
astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti: [6]non a grandi popoli
dal linguaggio astruso e di lingua barbara, dei quali tu non comprendi le
parole: se a loro ti avessi inviato, ti avrebbero ascoltato; [7]ma gli
Israeliti non vogliono ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me: tutti gli
Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato. [8]Ecco io ti do una
faccia tosta quanto la loro e una fronte dura quanto la loro fronte. [9]Come
diamante, più dura della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non
impaurirti davanti a loro; sono una genìa di ribelli». [10]Mi disse
ancora: «Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico accoglile nel cuore e
ascoltale con gli orecchi: [11]poi và, recati dai deportati, dai figli
del tuo popolo, e parla loro. Dirai: Così dice il Signore, ascoltino o non
ascoltino». [12]Allora uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un
grande fragore: «Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora!». [13]Era
il rumore delle ali degli esseri viventi che le battevano l'una contro l'altra
e contemporaneamente il rumore delle ruote e il rumore di un grande frastuono. [14]Uno
spirito dunque mi sollevò e mi portò via; io ritornai triste e con l'animo
eccitato, mentre la mano del Signore pesava su di me. [15]Giunsi dai
deportati di Tel-Avìv, che abitano lungo il canale Chebàr, dove hanno preso
dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito. Il profeta come sentinella [16]Al termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa
parola del Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa
d'Israele. [17]Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai
avvertirli da parte mia. [18]Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu
non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta
perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua
morte io domanderò conto a te. [19]Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli
non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà
per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato. [20]Così, se il giusto si
allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, io porrò un ostacolo
davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il
suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma
della morte di lui domanderò conto a te. [21]Se tu invece avrai
avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è
stato avvertito e tu ti sarai salvato». I.
PRIMA DELL'ASSEDIO DI GERUSALEMME Ezechiele privato della parola [22]Anche là venne sopra di me la mano del Signore ed egli
mi disse: «Alzati e và nella valle; là ti voglio parlare». [23]Mi alzai
e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era là, simile alla gloria
che avevo vista sul canale Chebàr, e caddi con la faccia a terra. [24]Allora
uno spirito entrò in me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: «Và e
rinchiuditi in casa. [25]Ed ecco, figlio dell'uomo, ti saranno messe
addosso delle funi, sarai legato e non potrai più uscire in mezzo a loro. [26]Ti
farò aderire la lingua al palato e resterai muto; così non sarai più per loro
uno che li rimprovera, perché sono una genìa di ribelli. [27]Ma quando
poi ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu riferirai loro: Dice il Signore Dio:
chi vuole ascoltare ascolti e chi non vuole non ascolti; perché sono una genìa
di ribelli». Capitolo 4 Annunzio dell'assedio di Gerusalemme [1]«Tu, figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla,
mettila dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, [2]e
disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci terrapieni, schiera
gli accampamenti e colloca intorno gli arieti. [3]Poi prendi una teglia
di ferro e mettila come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo
sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la assedierai! Questo sarà un
segno per gli Israeliti. [4]Mettiti poi a giacere sul fianco sinistro e
sconta su di esso la iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui
giacerai su di esso, espierai le sue iniquità: [5]io ho computato a te
gli anni della sua espiazione come un numero di giorni. Per centonovanta giorni
tu espierai le iniquità degli Israeliti. [6]Terminati questi, giacerai
sul fianco destro e sconterai l'iniquità di Giuda per quaranta giorni,
computando un giorno per ogni anno. [7]Terrai fisso lo sguardo contro il
muro di Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di essa.
Ecco ti ho cinto di catene, [8]in modo che tu non potrai voltarti né da
una parte né dall'altra finché tu non abbia compiuto i giorni della tua
reclusione. [9]Prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e
spelta, mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai durante tutti
i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco, cioè per centonovanta giorni. [10]Il
cibo che ti prenderai sarà del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai
nelle ventiquattr'ore. [11]Anche l'acqua che berrai sarà razionata: un
sesto di hin, nelle ventiquattro ore. [12]Mangerai questo cibo in
forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai sopra escrementi umani davanti ai
loro occhi. [13]In tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli
Israeliti il loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li disperderò».
[14]Io esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato!
Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia morta o sbranata, né
mai è entrato nella mia bocca cibo impuro». [15]Egli mi rispose:
«Ebbene, invece di escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai
il tuo pane». [16]Poi soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a
Gerusalemme la riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia e
berranno l'acqua a misura in preda all'affanno; [17]così, mancando pane
e acqua, languiranno tutti insieme e si consumeranno nella loro iniquità.
Capitolo 5 [1]E tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata,
usala come un rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi una
bilancia e dividi i peli tagliati. [2]Un terzo lo brucerai sul fuoco in
mezzo alla città al termine dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e
lo taglierai con la spada intorno alla città e l'altro terzo lo disperderai al
vento, mentre io sguainerò la spada dietro ad essi. [3]Di questi ne
prenderai un piccolo numero e li legherai al lembo del tuo mantello; [4]ne
prenderai ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai e da
essi si sprigionerà il fuoco. A tutti gli Israeliti riferirai: [5]Così
dice il Signore Dio: Questa è Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle
genti e circondata di paesi stranieri. [6]Essa si è ribellata con
empietà alle mie leggi più delle genti e ai miei statuti più dei paesi che la
circondano: hanno disprezzato i miei decreti e non han camminato secondo i miei
comandamenti. [7]Perciò, dice il Signore Dio: Poiché voi siete più
ribelli delle genti che vi circondano, non avete seguito i miei comandamenti,
non avete osservato i miei decreti e neppure avete agito secondo i costumi
delle genti che vi stanno intorno, [8]ebbene, così dice il Signore Dio:
Ecco anche me contro di te: farò in mezzo a te giustizia di fronte alle genti. [9]Farò
in mezzo a te quanto non ho mai fatto e non farò mai più, a causa delle tue
colpe abominevoli. [10]Perciò in mezzo a te i padri divoreranno i figli
e i figli divoreranno i padri. Compirò in te i miei giudizi e disperderò ad
ogni vento quel che resterà di te. [11]Com'è vero ch'io vivo, dice il
Signore Dio, poiché tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue
nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io raderò tutto, il mio
occhio non s'impietosirà, non avrò compassione. [12]Un terzo dei tuoi
morirà di peste e perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei
tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti e sguainerò la
spada dietro di essi. [13]Allora darò sfogo alla mia ira, sazierò su di
loro il mio furore e mi vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo
parlato con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio furore. [14]Ti
ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni che ti stanno
all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i passanti. [15]Sarai un
obbrobrio e un vituperio, un esempio e un orrore per le genti che ti
circondano, quando in mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con
terribile vendetta - io, il Signore, parlo - [16]quando scoccherò contro
di voi le terribili saette della fame, che portano distruzione e che lancerò
per distruggervi, e aumenterò la fame contro di voi, togliendovi la riserva del
pane. [17]Allora manderò contro di voi la fame e le belve che ti
distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la strage, mentre
farò piombare sopra di te la spada. Io, il Signore, ho parlato». Capitolo 6 Contro i monti di Israele [1]Mi fu quindi rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e profetizza contro di essi:
[3]Monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio. Così dice il
Signore Dio ai monti e alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò
sopra di voi la spada e distruggerò le vostre alture; [4]i vostri altari
saranno devastati e infranti i vostri altari per l'incenso; getterò i vostri
cadaveri davanti ai vostri idoli [5]e disseminerò le vostre ossa intorno
ai vostri altari. [6]Su tutto il vostro suolo le vostre città saranno
rovinate, le vostre alture demolite, distrutte, e i vostri altari spariranno.
Saranno frantumati e scompariranno i vostri idoli, spezzati i vostri altari per
l'incenso, periranno le vostre opere. [7]Trafitti a morte cadranno in
mezzo a voi e saprete che io sono il Signore. [8]Tuttavia lascerò alcuni
di voi scampati alla spada in mezzo alle genti, quando vi avrò dispersi nei
vari paesi: [9]i vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti in
mezzo alle quali saranno deportati; perché io avrò spezzato il loro cuore
infedele che si è allontanato da me e i loro occhi che si sono prostituiti ai
loro idoli; avranno orrore di se stessi per le iniquità commesse e per tutte le
loro nefandezze. [10]Sapranno allora che io sono il Signore e che non
invano ho minacciato di infliggere loro questi mali. I peccati di Israele [11]Così dice il Signore Dio : Batti le mani, pesta i
piedi in terra e dì: Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo d'Israele
perirà di spada, di fame e di peste! [12]Chi è lontano morirà di peste,
chi è vicino cadrà di spada, chi è assediato morirà di fame: sfogherò su di
loro il mio sdegno. [13]Saprete allora che io sono il Signore, quando i
loro cadaveri giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni
colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde e ogni quercia
frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi ai loro idoli. [14]Stenderò
la mano su di loro e renderò la terra desolata e brulla dal deserto fino a
Ribla, dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il Signore». Capitolo 7 La fine è prossima [1]Questa parola del Signore mi fu rivolta: [2]«Ora,
figlio dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese d'Israele: La
fine! Giunge la fine per i quattro punti cardinali del paese. [3]Ora che
su di te pende la fine, io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti delle
tue opere e per domandarti conto delle tue nefandezze. [4]Non
s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione, anzi ti terrò
responsabile della tua condotta e saranno palesi in mezzo a te le tue
nefandezze; saprete allora che io sono il Signore. [5]Così dice il
Signore Dio: Sventura su sventura, ecco, arriva. [6]Viene la fine, la
fine viene su di te; ecco, viene. [7]Sopraggiunge il tuo destino, o
abitante del paese: arriva il tempo, è prossimo il giorno terribile e non di
tripudio sui monti. [8]Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te
e su di te darò sfogo alla mia ira. Ti giudicherò secondo le tue opere e ti
domanderò conto di tutte le tue nefandezze. [9]Né s'impietosirà il mio
occhio e non avrò compassione, ma ti terrò responsabile della tua condotta e
saranno palesi in mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il
Signore, colui che colpisce. [10]Ecco il giorno, eccolo che arriva. E'
giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce, germoglia l'orgoglio [11]e
la violenza si leva a scettro d'iniquità. [12]E' giunto il tempo, è
vicino il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non rimpianga;
perché l'ira pende su tutti! [13]Chi ha venduto non tornerà in possesso
di ciò che ha venduto anche se rimarrà in vita, perché la condanna contro il
loro fasto non sarà revocata e nessuno nella sua perversità potrà preservare la
sua esistenza. [14]Si suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove
a battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella moltitudine. I peccati di Israele [15]La spada all'esterno, la peste e la fame di dentro:
chi è per la campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato dalla fame
e dalla peste. [16]Chi di loro potrà fuggire e salvarsi sui monti gemerà
come le colombe delle valli, ognuno per la sua iniquità. [17]Tutte le mani cadranno
e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua.
[18]Vestiranno il sacco
e lo spavento li avvolgerà.
Su tutti i volti sarà la vergogna
e tutte le teste saranno rasate.
[19]Getteranno l'argento per le strade
e il loro oro si cambierà in immondizia,
con esso non si sfameranno,
non si riempiranno il ventre,
perché è stato per loro causa di peccato.
[20]Della bellezza dei loro gioielli
fecero oggetto d'orgoglio
e fabbricarono con essi
le abominevoli statue dei loro idoli:
per questo li tratterò come immondizia,
[21]li darò in preda agli stranieri
e in bottino alla feccia del paese
e lo profaneranno.
[22]Rivolgerò da loro la mia faccia,
sarà profanato il mio tesoro,
vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
[23]Prepàrati una catena,
poiché il paese è pieno di assassini
e la città è piena di violenza.
[24]Io manderò i popoli più feroci
e s'impadroniranno delle loro case,
abbatterò la superbia dei potenti,
i santuari saranno profanati.
[25]Giungerà l'angoscia e cercheranno pace,
ma pace non vi sarà.
[26]Sventura seguirà a sventura,
allarme seguirà ad allarme:
ai profeti chiederanno responsi,
ai sacerdoti verrà meno la dottrina,
agli anziani il consiglio.
[27]Il re sarà in lutto, il principe ammantato di
desolazione,
tremeranno le mani del popolo del paese.
Li tratterò secondo la loro condotta,
li giudicherò secondo i loro giudizi:
così sapranno che io sono il Signore». Capitolo 8 Visione dei peccati di Gerusalemme [1]Al quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto,
mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano
del Signore Dio si posò su di me [2]e vidi qualcosa dall'aspetto d'uomo:
da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai
fianchi in su appariva come uno splendore simile all'elettro. [3]Stese
come una mano e mi afferrò per i capelli: uno spirito mi sollevò fra terra e
cielo e mi portò in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso del cortile
interno, che guarda a settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia,
che provocava la gelosia. [4]Ed ecco là era la gloria del Dio d'Israele,
simile a quella che avevo visto nella valle. [5]Mi disse: «Figlio
dell'uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco a settentrione della
porta dell'altare l'idolo della gelosia, proprio all'ingresso. [6]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che
la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai
altri ancora peggiori». [7]Mi condusse allora all'ingresso del cortile e
vidi un foro nella parete. [8]Mi disse: «Figlio dell'uomo, sfonda la
parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. [9]Mi disse:
«Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono costoro». [10]Io
entrai e vidi ogni sorta di rettili e di animali abominevoli e tutti gli idoli
del popolo d'Israele raffigurati intorno alle pareti [11]e settanta
anziani della casa d'Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn, in piedi,
davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano, mentre il profumo saliva in
nubi d'incenso. [12]Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo, quello che
fanno gli anziani del popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza
recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore non ci vede... il
Signore ha abbandonato il paese...». [13]Poi mi disse: «Hai visto,
figlio dell'uomo? Vedrai che si commettono nefandezze peggiori di queste». [14]Mi
condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che guarda a
settentrione e vidi donne sedute che piangevano Tammuz. [15]Mi disse:
«Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai abomini peggiori di questi». [16]Mi
condusse nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del tempio, fra il
vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio
e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. [17]Mi disse:
«Hai visto, figlio dell'uomo? Come se fosse piccola cosa per la casa di Giuda,
commettere simili nefandezze in questo luogo, hanno riempito il paese di
violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il
ramoscello sacro alle narici. [18]Ebbene anch'io agirò con furore. Il
mio occhio non s'impietosirà; non avrò compassione: manderanno alte grida ai
miei orecchi, ma non li ascolterò». Capitolo 9 Il castigo
[1]Allora
una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi che dovete punire la
città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano». [2]Ecco sei uomini
giungere dalla direzione della porta superiore che guarda a settentrione,
ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a loro c'era un altro
uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si
fermarono accanto all'altare di bronzo. [3]La gloria del Dio di Israele,
dal cherubino sul quale si posava si alzò verso la soglia del tempio e chiamò
l'uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba. [4]Il
Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna
un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli
abomini che vi si compiono». [5]Agli altri disse, in modo che io
sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non
perdoni, non abbiate misericordia. [6]Vecchi, giovani, ragazze, bambini
e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau
in fronte; cominciate dal mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che
erano davanti al tempio. [7]Disse loro: «Profanate pure il santuario,
riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella
città. [8]Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi gettai
con la faccia a terra e gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto è
rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?». [9]Mi
disse: «L'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra è coperta di
sangue, la città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il Signore ha
abbandonato il paese: il Signore non vede. [10]Ebbene, neppure il mio
occhio avrà compassione e non userò misericordia: farò ricadere sul loro capo
le loro opere». [11]Ed ecco l'uomo vestito di lino, che aveva la borsa
al fianco, fece questo rapporto: «Ho fatto come tu mi hai comandato». Capitolo 10
[1]Io guardavo
ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei cherubini vidi come una
pietra di zaffìro e al di sopra appariva qualcosa che aveva la forma di un
trono. [2]Disse all'uomo vestito di lino: «Và fra le ruote che sono
sotto il cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che sono
fra i cherubini e spargili sulla città». Egli vi andò mentre io lo seguivo
con lo sguardo. [3]Ora i cherubini erano fermi a destra del tempio,
quando l'uomo vi andò, e una nube riempiva il cortile interno. [4]La
gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia del tempio e il
tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu pieno dello splendore della
gloria del Signore. [5]Il fragore delle ali dei cherubini giungeva
fino al cortile esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla. [6]Appena
ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il fuoco fra le ruote
in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si fermò vicino alla ruota. [7]Il
cherubino tese la mano per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne
prese e lo mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale lo
prese e uscì. [8]Io stavo guardando: i cherubini avevano sotto le ali
la forma di una mano d'uomo. [9]Guardai ancora ed ecco che al fianco
dei cherubini vi erano quattro ruote, una ruota al fianco di ciascun
cherubino. Quelle ruote avevano l'aspetto del topazio. [10]Sembrava
che tutte e quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse in
mezzo all'altra. [11]Muovendosi, potevano andare nelle quattro
direzioni senza voltarsi, perché si muovevano verso il lato dove era rivolta
la testa, senza voltarsi durante il movimento. [12]Tutto il loro
corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano pieni di occhi
tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la propria ruota. [13]Io sentii
che le ruote venivano chiamate «Turbine». [14]Ogni cherubino aveva
quattro sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di uomo,
la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. [15]I cherubini
si alzarono in alto: essi erano quegli esseri viventi che avevo visti al
canale Chebàr. [16]Quando i cherubini si muovevano, anche le ruote
avanzavano al loro fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per
sollevarsi da terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; [17]quando
si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano, anche le ruote
si alzavano con loro perché lo spirito di quegli esseri era in loro.
La gloria del Signore
abbandona il tempio
[18]La gloria del
Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermò sui cherubini. [19]I
cherubini spiegarono le ali e si sollevarono da terra sotto i miei occhi;
anche le ruote si alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta
orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di
loro. [20]Erano i medesimi esseri che io avevo visti sotto il Dio
d'Israele lungo il canale Chebàr e riconobbi che erano cherubini. [21]Ciascuno
aveva quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a mani d'uomo
sotto le ali. [22]Il loro sembiante era il medesimo che avevo visto
lungo il canale Chebàr. Ciascuno di loro procedeva di fronte a sé.
Capitolo 11
Seguito dei peccati di
Gerusalemme
[1]Uno spirito
mi sollevò e mi trasportò alla porta orientale del tempio che guarda a
oriente; ed ecco davanti alla porta vi erano venticinque uomini e in mezzo a
loro vidi Iazanià figlio d'Azzùr, e Pelatìa figlio di Benaià, capi del
popolo. [2]Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, questi sono gli
uomini che tramano il male e danno consigli cattivi in questa città; [3]sono
coloro che dicono: Non in breve tempo si costruiscon le case: questa città è
la pentola e noi siamo la carne. [4]Per questo profetizza contro di
loro, profetizza, figlio dell'uomo». [5]Lo spirito del Signore venne
su di me e mi disse: «Parla, dice il Signore: Così avete detto, o Israeliti,
e io conosco ciò che vi passa per la mente. [6]Voi avete moltiplicato
i morti in questa città, avete riempito di cadaveri le sue strade. [7]Per
questo così dice il Signore Dio: I cadaveri che avete gettati in mezzo a essa
sono la carne, e la città è la pentola. Ma io vi scaccerò. [8]Avete
paura della spada e io manderò la spada contro di voi, dice il Signore Dio! [9]Vi
scaccerò dalla città e vi metterò in mano agli stranieri e farò giustizia su
di voi. [10]Cadrete di spada: sulla frontiera d'Israele io vi
giudicherò e saprete che io sono il Signore. [11]La città non sarà per
voi la pentola e voi non ne sarete la carne! Sulla frontiera di Israele vi
giudicherò: [12]allora saprete che io sono il Signore, di cui non
avete eseguito i comandi né osservate le leggi, mentre avete agito secondo i
costumi delle genti vicine». [13]Non avevo finito di profetizzare
quando Pelatìa figlio di Benaià cadde morto. Io mi gettai con la faccia a
terra e gridai con tutta la voce: «Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere
quanto resta d'Israele?».
La nuova alleanza
promessa agli esiliati
[14]Allora mi fu
rivolta questa parola del Signore: [15]«Figlio dell'uomo, ai tuoi
fratelli, ai deportati con te, a tutta la casa d'Israele gli abitanti di
Gerusalemme vanno dicendo: Voi andate pure lontano dal Signore: a noi è stata
data in possesso questa terra. [16]Dì loro dunque: Dice il Signore
Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho dispersi in terre
straniere, sarò per loro un santuario per poco tempo nelle terre dove hanno
emigrato. [17]Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in
mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a
voi darò il paese d'Israele. [18]Essi vi entreranno e vi elimineranno
tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. [19]Darò loro un cuore
nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il
cuore di pietra e darò loro un cuore di carne, [20]perché seguano i
miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio
popolo e io sarò il loro Dio. [21]Ma su coloro che seguono con il
cuore i loro idoli e le loro nefandezze farò ricadere le loro opere, dice il
Signore Dio».
La gloria del Signore
abbandona Gerusalemme
[22]I cherubini
allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme con loro mentre la
gloria del Dio d'Israele era in alto su di loro. [23]Quindi dal centro
della città la gloria del Signore si alzò e andò a fermarsi sul monte che è
ad oriente della città. [24]E uno spirito mi sollevò e mi portò in
Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di Dio, e la visione che avevo
visto disparve davanti a me. [25]E io raccontai ai deportati quanto il
Signore mi aveva mostrato.
Capitolo 12
L'imitazione
dell'emigrante
[1]Questa parola
del Signore mi fu riferita: [2]«Figlio dell'uomo, tu abiti in mezzo a
una genìa di ribelli, che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi
per udire e non odono, perché sono una genìa di ribelli. [3]Tu, figlio
dell'uomo, fà il tuo bagaglio da deportato e, di giorno davanti ai loro
occhi, prepàrati a emigrare; emigrerai dal luogo dove stai verso un altro
luogo, davanti ai loro occhi: forse comprenderanno che sono una genìa di
ribelli. [4]Prepara di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un
esiliato, davanti ai loro occhi; uscirai però al tramonto, davanti a loro,
come partirebbe un esiliato. [5]Fà alla loro presenza un'apertura nel
muro ed esci di lì. [6]Mettiti alla loro presenza il bagaglio sulle
spalle ed esci nell'oscurità: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il
paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti». [7]Io
feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio bagaglio come il
bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un foro nel muro con le mani,
uscii nell'oscurità e mi misi il bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi. [8]Al
mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: [9]«Figlio dell'uomo,
non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella genìa di ribelli, che cosa stai
facendo? [10]Rispondi loro: Così dice il Signore Dio: Quest'oracolo è
per il principe di Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano. [11]Tu
dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto a te, sarà
fatto a loro; saranno deportati e andranno in schiavitù. [12]Il
principe, che è in mezzo a loro si caricherà il bagaglio sulle spalle,
nell'oscurità, e uscirà per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo
partire; si coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese. [13]Ma
io tenderò la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso nei miei lacci: lo
condurrò in Babilonia, nel paese dei Caldei, ma egli non la vedrà e là
morirà. [14]Disperderò ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue
guardie e tutte le sue truppe, e snuderò dietro a loro la spada. [15]Allora
sapranno che io sono il Signore, quando li avrò dispersi fra le genti e li
avrò disseminati in paesi stranieri. [16]Tuttavia ne risparmierò
alcuni, superstiti alla spada, alla fame e alla peste, perché raccontino
tutte le loro scelleratezze alle genti fra le quali andranno e anch'esse
sappiano che io sono il Signore». [17]Mi fu rivolta ancora questa
parola del Signore: [18]«Figlio dell'uomo, mangia il pane con paura e
bevi l'acqua con trepidazione e con angoscia. [19]Al popolo del paese
dirai: Così dice il Signore Dio agli abitanti di Gerusalemme, al paese
d'Israele: Mangeranno il loro pane nell'angoscia e berranno la loro acqua
nella desolazione, perché la loro terra sarà spogliata della sua abbondanza
per l'empietà di tutti i suoi abitanti. [20]Le città popolose saranno
distrutte e la campagna ridotta a un deserto: saprete che io sono il
Signore».
Proverbi popolari
[21]Mi fu ancora
rivolta questa parola del Signore: [22]«Figlio dell'uomo, che cos'è
questo proverbio che si va ripetendo nel paese di Israele: Passano i giorni e
ogni visione svanisce? [23]Ebbene, riferisci loro: Così dice il
Signore Dio: Farò cessare questo proverbio e non si sentirà più ripetere in
Israele; anzi riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si avvererà ogni
visione. [24]Infatti non ci sarà più visione falsa, né predizione
fallace in mezzo agli Israeliti, [25]perché io, il Signore, parlerò e
attuerò senza indugio la parola che ho detta. Anzi, ai vostri giorni, o genìa
di ribelli, pronunzierò una parola e l'attuerò: parola del Signore Dio».
[26]Mi fu rivolta
ancora questa parola del Signore: [27]«Figlio dell'uomo, ecco, gli
Israeliti van dicendo: La visione che costui vede è per i giorni futuri;
costui predice per i tempi lontani. [28]Ebbene, riferisci loro: Dice
il Signore Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia parola: la parola che
dirò l'eseguirò. Oracolo del Signore Dio».
Capitolo 13
Contro i falsi profeti
[1]Mi fu rivolta
ancora questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, profetizza
contro i profeti d'Israele, profetizza e dì a coloro che profetizzano secondo
i propri desideri: Udite la parola del Signore: [3]Così dice il
Signore Dio: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere
avuto visioni. [4]Come sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi
profeti, Israele. [5]Voi non siete saliti sulle brecce e non avete
costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perché potessero
resistere al combattimento nel giorno del Signore. [6]Hanno avuto
visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: Oracolo del Signore,
mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro
parola! [7]Non avete forse avuto una falsa visione e preannunziato
vaticini bugiardi, quando dite: Parola del Signore, mentre io non vi ho
parlato? [8]Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il
falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il Signore
Dio. [9]La mia mano sarà sopra i profeti dalle false visioni e dai
vaticini bugiardi; non avranno parte nell'assemblea del mio popolo, non
saranno scritti nel libro d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele:
saprete che io sono il Signore Dio, [10]poiché ingannano il mio popolo
dicendo: Pace! e la pace non c'è; mentre egli costruisce un muro, ecco essi
lo intonacano di mota. [11]Dì a quegli intonacatori di mota: Cadrà!
Scenderà una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si scatenerà un
uragano [12]ed ecco, il muro è abbattuto. Allora non vi sarà forse
domandato: Dov'è la calcina con cui lo avevate intonacato? [13]Perciò
dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia collera cadrà
una pioggia torrenziale, nel mio furore per la distruzione cadrà grandine
come pietre; [14]demolirò il muro che avete intonacato di mota, lo
atterrerò e le sue fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi
perirete insieme con esso e saprete che io sono il Signore. [15]Quando
avrò sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo intonacarono di
mota, io vi dirò: Il muro non c'è più e neppure gli intonacatori, [16]i
profeti d'Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una
visione di pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore.
Le false profetesse
[17]Ora tu,
figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano
secondo i loro desideri e profetizza contro di loro. [18]Dirai loro:
Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e
preparano veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle persone.
Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi
stesse? [19]Voi mi avete disonorato presso il mio popolo per qualche
manciata d'orzo e per un tozzo di pane, facendo morire chi non doveva morire
e facendo vivere chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede
alle menzogne. [20]Perciò dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri
nastri magici con i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li
strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi avete catturato
come uccelli. [21]Straccerò i vostri veli e libererò il mio popolo
dalle vostre mani e non sarà più una preda in mano vostra; saprete così che
io sono il Signore. [22]Voi infatti avete rattristato con menzogne il
cuore del giusto, mentre io non l'avevo rattristato e avete rafforzato il
malvagio perché non desistesse dalla sua vita malvagia e vivesse. [23]Per
questo non avrete più visioni false, né più spaccerete incantesimi: libererò
il mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore».
Capitolo 14
Contro l'idolatria
[1]Vennero a
trovarmi alcuni anziani d'Israele e sedettero dinanzi a me. [2]Mi fu
rivolta allora questa parola del Signore: [3]«Figlio dell'uomo, questi
uomini hanno posto idoli nel loro cuore e tengono fisso lo sguardo
all'occasione della loro iniquità appena si mostri. Mi lascerò interrogare da
loro? [4]Parla quindi e dì loro: Dice il Signore Dio: Qualunque
Israelita avrà innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avrà rivolto lo
sguardo all'occasione della propria iniquità e verrà dal profeta, gli
risponderò io, il Signore, riguardo alla moltitudine dei suoi idoli, [5]per
raggiungere al cuore gli Israeliti, che si sono allontanati da me a causa di
tutti i loro idoli. [6]Riferisci pertanto al popolo d'Israele: Dice il
Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i vostri idoli e distogliete la faccia
da tutte le vostre immondezze, [7]poiché a qualunque Israelita e a
qualunque straniero abitante in Israele, che si allontana da me e innalza nel
suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo all'occasione della propria
iniquità e poi viene dal profeta a consultarmi, risponderò io, il Signore, da
me stesso. [8]Distoglierò la faccia da costui e ne farò un esempio e
un proverbio, e lo sterminerò dal mio popolo: saprete così che io sono il
Signore. [9]Se un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il
Signore, ho sedotto quel profeta: stenderò la mano contro di lui e lo
cancellerò dal mio popolo Israele. [10]Ambedue porteranno la pena
della loro iniquità. La pena di chi consulta sarà uguale a quella del
profeta, [11]perché gli Israeliti non vadano più errando lontano da
me, né più si contaminino con tutte le loro prevaricazioni: essi saranno il
mio popolo e io sarò il loro Dio. Parola del Signore».
Responsabilità personale
[12]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [13]«Figlio dell'uomo, se un paese pecca
contro di me e si rende infedele, io stendo la mano sopra di lui e gli tolgo
la riserva del pane e gli mando contro la fame e stèrmino uomini e bestie; [14]anche
se nel paese vivessero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, essi con la
loro giustizia salverebbero solo se stessi, dice il Signore Dio. [15]Oppure
se io infestassi quel paese di bestie feroci, che lo privassero dei suoi
figli e ne facessero un deserto che nessuno potesse attraversare a causa
delle bestie feroci, [16]anche se in mezzo a quella terra ci fossero
questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non
salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si salverebbero, ma la terra
sarebbe un deserto. [17]Oppure, se io mandassi la spada contro quel
paese e dicessi: Spada, percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie, [18]anche
se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro com'è vero ch'io
vivo, dice il Signore: non salverebbero né figli né figlie, soltanto loro si
salverebbero. [19]Oppure, se io mandassi la peste contro quella terra
e sfogassi nella strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, [20]anche
se in mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe, giuro com'è vero
ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero né figli né figlie,
soltanto essi si salverebbero per la loro giustizia. [21]Dice infatti
il Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi
castighi: la spada, la fame, le bestie feroci e la peste, per estirpare da
essa uomini e bestie, [22]ecco vi sarà in mezzo un residuo che si
metterà in salvo con i figli e le figlie. Essi verranno da voi perché vediate
la loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho mandato
contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di lei. [23]Essi vi
consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro opere e saprete che
non invano ho fatto quello che ho fatto in mezzo a lei». Parola del Signore
Dio.
Capitolo 15
Parabola della vigna
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, che pregi ha il legno
della vite di fronte a tutti gli altri legni della foresta?
[3]Si adopera forse quel legno per farne un oggetto?
Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa?
[4]Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare,
il fuoco ne divora i due capi
e anche il centro è bruciacchiato.
Potrà essere utile a qualche lavoro?
[5]Anche quand'era intatto,
non serviva a niente:
ora, dopo che il fuoco lo ha divorato,
l'ha bruciato,
ci si ricaverà forse qualcosa?
[6]Perciò così dice il Signore Dio:
Come il legno della vite
fra i legnami della foresta
io l'ho messo sul fuoco a bruciare,
così tratterò gli abitanti di Gerusalemme.
[7]Volgerò contro di loro la faccia.
Da un fuoco sono scampati,
ma un fuoco li divorerà!
Allora saprete che io sono il Signore
quando volgerò contro di loro la faccia
[8]e renderò il paese deserto,
poiché sono stati infedeli»,
dice il Signore Dio.
Capitolo 16
Storia simbolica di Israele
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, fà conoscere a
Gerusalemme tutti i suoi abomini. [3]Dirai loro: Così dice il Signore
Dio a Gerusalemme: Tu sei, per origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo
padre era Amorreo e tua madre Hittita. Alla tua nascita, quando fosti
partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti lavata con l'acqua per
purificarti; non ti fecero le frizioni di sale, né fosti avvolta in fasce. [5]Occhio
pietoso non si volse su di te per farti una sola di queste cose e usarti
compassione, ma come oggetto ripugnante fosti gettata via in piena campagna,
il giorno della tua nascita. [6]Passai vicino a te e ti vidi mentre ti
dibattevi nel sangue e ti dissi: Vivi nel tuo sangue [7]e cresci come
l'erba del campo. Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore della
giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta ormai alla pubertà;
ma eri nuda e scoperta. [8]Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua
età era l'età dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e
coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e
divenisti mia. [9]Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi
con olio; [10]ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti
cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta; [11]ti adornai di
gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo: [12]misi
al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo
capo. [13]Così fosti adorna d'oro e d'argento; le tue vesti eran di
bisso, di seta e ricami; fior di farina e miele e olio furono il tuo cibo;
diventasti sempre più bella e giungesti fino ad esser regina. [14]La
tua fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che era perfetta, per
la gloria che io avevo posta in te, parola del Signore Dio. [15]Tu
però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua fama, ti sei
prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni passante. [16]Prendesti i
tuoi abiti per adornare a vari colori le alture su cui ti prostituivi. [17]Con
i tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo dati, facesti
immagini umane e te ne servisti per peccare; [18]poi tu le adornasti
con le tue vesti ricamate e davanti a quelle immagini presentasti il mio olio
e i miei profumi. [19]Il pane che io ti avevo dato, il fior di farina,
l'olio e il miele di cui ti nutrivo ponesti davanti ad esse come offerta di
soave odore. Oracolo del Signore Dio. [20]Prendesti i figli e le
figlie che mi avevi generati e li sacrificasti loro in cibo. Erano forse poca
cosa le tue infedeltà? [21]Immolasti i miei figli e li offristi a
loro, facendoli passare per il fuoco. [22]Fra tutte le tue nefandezze
e infedeltà non ti ricordasti del tempo della tua giovinezza, quando eri nuda
e ti dibattevi nel sangue! [23]Ora, dopo tutta la tua perversione,
guai, guai a te! Oracolo del Signore Dio. [24]In ogni piazza ti sei
fabbricata un tempietto e costruita una altura; [25]ad ogni crocicchio
ti sei fatta un altare, disonorando la tua bellezza, offrendo il tuo corpo a
ogni passante, moltiplicando le tue prostituzioni. [26]Hai concesso i
tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti vicini, e hai moltiplicato le
tue infedeltà per irritarmi. [27]Ed ecco io ho steso la mano su di te;
ho ridotto il tuo cibo e ti ho abbandonato in potere delle tue nemiche, le
figlie dei Filistei, che erano disgustate della tua condotta sfrontata. [28]Non
ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non soddisfatta [29]hai
moltiplicato le tue infedeltà nel paese di Canaan, fino nella Caldea: e
neppure allora ti sei saziata. [30]Come è stato abbietto il tuo cuore
- dice il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne di una spudorata
sgualdrina! [31]Quando ti costruivi un postribolo ad ogni crocevia e
ti facevi un'altura in ogni piazza, tu non eri come una prostituta in cerca
di guadagno, [32]ma come un'adultera che, invece del marito, accoglie
gli stranieri! [33]Ad ogni prostituta si dà un compenso, ma tu hai
dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai distruibuito loro doni perché da
ogni parte venissero da te per le tue prostituzioni. [34]Tu hai fatto
il contrario delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno è corso dietro
a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai ricevuti, tanto eri
pervertita. [35]Perciò, o prostituta, ascolta la parola del Signore. [36]Così
dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la tua nudità
scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e con tutti i tuoi idoli
abominevoli, per il sangue dei tuoi figli che hai offerto a loro, [37]ecco,
io adunerò da ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata
compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai odiati, e
scoprirò di fronte a loro la tua nudità perché essi la vedano tutta. [38]Ti
infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie e riverserò su di
te furore e gelosia. [39]Ti abbandonerò nelle loro mani e
distruggeranno i tuoi postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno
delle tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti lasceranno
scoperta e nuda. [40]Poi ecciteranno contro di te la folla, ti
lapideranno e ti trafiggeranno con la spada. [41]Incendieranno le tue
case e sarà fatta giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti farò
smettere di prostituirti e non distribuirai più doni. [42]Quando avrò
saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia si allontanerà da te; mi
calmerò e non mi adirerò più. [43]Per il fatto che tu non ti sei
ricordata del tempo della tua giovinezza e mi hai provocato all'ira con tutte
queste cose, ecco anch'io farò ricadere sul tuo capo le tue azioni, parola
del Signore Dio; non accumulerai altre scelleratezze oltre tutti gli altri
tuoi abomini. [44]Ecco, ogni esperto di proverbi dovrà dire questo
proverbio a tuo riguardo: Quale la madre, tale la figlia. [45]Tu sei la
degna figlia di tua madre, che ha abbandonato il marito e i suoi figli: tu
sei sorella delle tue sorelle, che hanno abbandonato il marito e i loro
figli. Vostra madre era una Hittita e vostro padre un Amorreo. [46]Tua
sorella maggiore è Samaria, che con le sue figlie abita alla tua sinistra;
tua sorella più piccola è Sòdoma, che con le sue figlie abita alla tua
destra. [47]Tu non soltanto hai seguito la loro condotta e agito
secondo i loro costumi abominevoli, ma come se ciò fosse stato troppo poco,
ti sei comportata peggio di loro in tutta la tua condotta. [48]Per la
mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sòdoma e le sue figlie non
fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie! [49]Ecco, questa fu
l'iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue figlie avevano superbia,
ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all'indigente:
[50]insuperbirono e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me: io
le vidi e le eliminai. [51]Samaria non ha peccato la metà di quanto
hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue nefandezze più di loro, le tue
sorelle, tanto da farle apparire giuste, con tutte le nefandezze che hai
commesse. [52]Devi portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai
giustificato le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse sono
più giuste di te: anche tu dunque devi essere svergognata e portare la tua
umiliazione, perché hai giustificato le tue sorelle. [53]Ma io
cambierò le loro sorti: cambierò le sorti di Sòdoma e delle città dipendenti,
cambierò le sorti di Samaria e delle città dipendenti; anche le tue sorti
muterò in mezzo a loro, [54]perché tu porti la tua umiliazione e tu
senta vergogna di quanto hai fatto per consolarle. [55]Tua sorella
Sòdoma e le città dipendenti torneranno al loro stato di prima; Samaria e le
città dipendenti torneranno al loro stato di prima e anche tu e le città
dipendenti tornerete allo stato di prima. [56]Eppure tua sorella
Sòdoma non era forse sulla tua bocca al tempo del tuo orgoglio, [57]prima
che fosse scoperta la tua malvagità? Perché ora tu sei disprezzata dalle
figlie di Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te, le
quali ti dileggiano da ogni parte? [58]Tu stai scontando la tua
scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del Signore. [59]Poiché, dice
il Signore Dio: Io ho ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai
disprezzato il giuramento e violato l'alleanza. [60]Anch'io mi
ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua giovinezza e
stabilirò con te un'alleanza eterna. [61]Allora ti ricorderai della
tua condotta e ne sarai confusa, quando riceverai le tue sorelle maggiori
insieme a quelle più piccole e io le darò a te per figlie, ma non in forza
della tua alleanza; [62]io ratificherò la mia alleanza con te e tu
saprai che io sono il Signore, [63]perché te ne ricordi e ti vergogni
e, nella tua confusione, tu non apra più bocca, quando ti avrò perdonato
quello che hai fatto. Parola del Signore Dio».
Capitolo 17
Allegoria dell'aquila
[1]Mi fu rivolta
ancora questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, proponi un
enigma e racconta una parabola agli Israeliti. [3]Tu dirai: Dice il
Signore Dio:
Un'aquila grande
dalle grandi ali
e dalle lunghe penne,
folta di piume
dal colore variopinto,
venne sul Libano
e portò via la cima del cedro;
[4]stroncò il ramo più alto
e lo portò in un paese di mercanti,
lo depose in una città di negozianti.
[5]Scelse un germoglio del paese
e lo depose in un campo da seme;
lungo il corso di grandi acque,
lo piantò come un salice,
[6]perché germogliasse
e diventasse una vite estesa,
poco elevata,
che verso l'aquila volgesse i rami
e le radici crescessero sotto di essa.
Divenne una vite,
che fece crescere i tralci
e distese i rami.
[7]Ma c'era un'altra aquila grande,
larga di ali,
folta di penne.
Ed ecco quella vite
rivolse verso di lei le radici
e tese verso di lei i suoi tralci,
perché la irrigasse
dall'aiuola dove era piantata.
[8]In un campo fertile,
lungo il corso di grandi acque,
essa era piantata,
per metter rami e dar frutto
e diventare una vite magnifica.
[9]Riferisci loro: Dice il Signore Dio:
Riuscirà a prosperare?
O non svellerà forse l'aquila le sue radici
e vendemmierà il suo frutto
e seccheranno tutti i tralci che ha messo?
Non ci vorrà un grande sforzo
o molta gente
per svellerla dalle radici.
[10]Ecco, essa è piantata:
riuscirà a prosperare?
O non seccherà del tutto
non appena l'avrà sfiorata il vento d'oriente?
Proprio nell'aiuola dove è germogliata, seccherà!».
[11]Mi fu rivolta
ancora questa parola del Signore: [12]«Parla dunque a quella genìa di
ribelli: Non sapete che cosa significa questo? Dì ancora: Ecco, il re di
Babilonia è giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i prìncipi e li ha
trasportati con sé in Babilonia. [13]Si è scelto uno di stirpe reale e
ha fatto un patto con lui, obbligandolo con giuramento. Ha deportato i
potenti del paese, [14]perché il regno fosse debole e non potesse
innalzarsi ed egli osservasse e mantenesse l'alleanza con lui. [15]Ma
questi gli si è ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto, perché gli
fossero dati cavalli e molti soldati. Potrà prosperare, potrà scampare chi ha
agito così? Chi ha infranto un patto potrà uscirne senza danno? [16]Per
la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che gli aveva dato
il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e infranto l'alleanza, presso
di lui, morirà, in Babilonia. [17]Il faraone con le sue grandi forze e
il suo ingente esercito non gli sarà di valido aiuto in guerra, quando si
eleveranno terrapieni e si costruiranno baluardi per distruggere tante vite
umane. [18]Ha disprezzato un giuramento, ha infranto un'alleanza:
ecco, aveva dato la mano e poi ha agito in tal modo. Non potrà trovare
scampo. [19]Perciò così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, il
mio giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha infranta li
farò ricadere sopra il suo capo. [20]Stenderò su di lui la mia rete e
rimarrà preso nel mio laccio. Lo porterò in Babilonia e là lo giudicherò per
l'infedeltà commessa contro di me. [21]Tutti i migliori delle sue
schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a tutti i venti:
così saprete che io, il Signore, ho parlato.
[22]Dice il Signore Dio:
Anch'io prenderò dalla cima del cedro,
dalle punte dei suoi rami coglierò un ramoscello
e lo pianterò sopra un monte alto, massiccio;
[23]lo pianterò sul monte alto d'Israele.
Metterà rami e farà frutti
e diventerà un cedro magnifico.
Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno,
ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà.
[24]Sapranno tutti gli alberi della foresta
che io sono il Signore,
che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso;
faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco.
Io, il Signore, ho parlato e lo farò».
Capitolo 18
La responsabilità
personale
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Perché andate ripetendo questo
proverbio sul paese d'Israele: I padri han mangiato l'uva acerba e i denti
dei figli si sono allegati? [3]Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore
Dio, voi non ripeterete più questo proverbio in Israele. [4]Ecco,
tutte le vite sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi
pecca morirà. [5]Se uno è giusto e osserva il diritto e la giustizia, [6]se
non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della casa d'Israele,
se non disonora la moglie del suo prossimo e non si accosta a una donna
durante il suo stato di impurità, [7]se non opprime alcuno,
restituisce il pegno al debitore, non commette rapina, divide il pane con
l'affamato e copre di vesti l'ignudo, [8]se non presta a usura e non
esige interesse, desiste dall'iniquità e pronunzia retto giudizio fra un uomo
e un altro, [9]se cammina nei miei decreti e osserva le mie leggi
agendo con fedeltà, egli è giusto ed egli vivrà, parola del Signore Dio. [10]Ma
se uno ha generato un figlio violento e sanguinario che commette qualcuna di
tali azioni, [11]mentre egli non le commette, e questo figlio mangia
sulle alture, disonora la donna del prossimo, [12]opprime il povero e
l'indigente, commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli
idoli, compie azioni abominevoli, [13]presta a usura ed esige gli
interessi, egli non vivrà; poiché ha commesso queste azioni abominevoli,
costui morirà e dovrà a se stesso la propria morte. [14]Ma, se uno ha
generato un figlio che vedendo tutti i peccati commessi dal padre, sebbene li
veda, non li commette, [15]non mangia sulle alture, non volge gli
occhi agli idoli di Israele, non disonora la donna del prossimo, [16]non
opprime alcuno, non trattiene il pegno, non commette rapina, dà il pane
all'affamato e copre di vesti l'ignudo, [17]desiste dall'iniquità, non
presta a usura né a interesse, osserva i miei decreti, cammina secondo le mie
leggi, costui non morirà per l'iniquità di suo padre, ma certo vivrà. [18]Suo
padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che non ha agito
bene in mezzo al popolo, morirà per la sua iniquità. [19]Voi dite:
Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre? Perché il figlio ha agito
secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutti i miei comandamenti e li
ha messi in pratica, perciò egli vivrà. [20]Colui che ha peccato e non
altri deve morire; il figlio non sconta l'iniquità del padre, né il padre
l'iniquità del figlio. Al giusto sarà accreditata la sua giustizia e al
malvagio la sua malvagità. [21]Ma se il malvagio si ritrae da tutti i
peccati che ha commessi e osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia
e rettitudine, egli vivrà, non morirà. [22]Nessuna delle colpe
commesse sarà ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticata. [23]Forse
che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio - o non
piuttosto che desista dalla sua condotta e viva? [24]Ma se il giusto
si allontana dalla giustizia e commette l'iniquità e agisce secondo tutti gli
abomini che l'empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui
fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del
peccato che ha commesso, egli morirà. [25]Voi dite: Non è retto il
modo di agire del Signore. Ascolta dunque, popolo d'Israele: Non è retta la
mia condotta o piuttosto non è retta la vostra? [26]Se il giusto si
allontana dalla giustizia per commettere l'iniquità e a causa di questa
muore, egli muore appunto per l'iniquità che ha commessa. [27]E se
l'ingiusto desiste dall'ingiustizia che ha commessa e agisce con giustizia e
rettitudine, egli fa vivere se stesso. [28]Ha riflettuto, si è
allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà. [29]Eppure
gli Israeliti van dicendo: Non è retta la via del Signore. O popolo
d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non sono rette le vostre? [30]Perciò,
o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua condotta. Oracolo del
Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e
l'iniquità non sarà più causa della vostra rovina. [31]Liberatevi da
tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Perché volete morire, o Israeliti? [32]Io non godo della morte di chi
muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete».
Capitolo 19
Lamento sui capi
d'Israele
[1]Intona ora un
lamento sui capi d'Israele [2]dicendo:
«Che cos'era tua madre?
Una leonessa fra leoni.
Accovacciata in mezzo ai leoni
allevava i suoi cuccioli.
[3]Essa innalzò uno dei cuccioli
che divenne leone,
imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
[4]Ma contro di lui le genti fecero lega,
restò preso nella loro fossa
e in catene fu condotto in Egitto.
[5]Quando essa vide che era lunga l'attesa
e delusa la sua speranza,
prese un altro cucciolo
e ne fece un leoncino.
[6]Egli se ne andava e veniva fra i leoni,
divenuto leoncello,
e imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
[7]Penetrò nei loro palazzi,
devastò le loro città.
Il paese e i suoi abitanti
sbigottivano al rumore del suo ruggito.
[8]Lo assalirono le genti,
le contrade all'intorno;
tesero un laccio contro di lui
e restò preso nella loro fossa.
[9]Lo chiusero in una gabbia,
lo condussero in catene al re di Babilonia
e lo misero in una prigione,
perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.
[10]Tua madre era come una vite
piantata vicino alle acque.
Era rigogliosa e frondosa
per l'abbondanza dell'acqua;
[11]ebbe rami robusti
buoni per scettri regali;
il suo fusto si elevò
in mezzo agli arbusti
mirabile per la sua altezza
e per l'abbondanza dei suoi rami.
[12]Ma essa fu sradicata con furore
e gettata a terra;
il vento d'oriente la disseccò,
disseccò i suoi frutti;
il suo ramo robusto inaridì
e il fuoco lo divorò.
[13]Ora è trapiantata nel deserto,
in una terra secca e riarsa;
[14]un fuoco uscì da un suo ramo,
divorò tralci e frutti
ed essa non ha più alcun ramo robusto,
uno scettro per dominare».
Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso.
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Capitolo 20
Storia delle infedeltà
di Israele
[1]Il dieci del
quinto mese, anno settimo, alcuni anziani d'Israele vennero a consultare il
Signore e sedettero davanti a me. [2]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [3]«Figlio dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e dì loro:
Dice il Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'è vero ch'io vivo, non
mi lascerò consultare da voi. Oracolo del Signore Dio. [4]Vuoi
giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei
loro padri. [5]Dì loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele
e alzai la mano e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi loro
nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il Signore, sono vostro
Dio. [6]Allora alzai la mano e giurai di farli uscire dal paese
d'Egitto e condurli in una terra scelta per loro, stillante latte e miele,
che è la più bella fra tutte le terre. [7]Dissi loro: Ognuno getti via
gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con gl'idoli d'Egitto: sono
io il vostro Dio. [8]Ma essi mi si ribellarono e non mi vollero
ascoltare: non gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono
gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di loro il mio furore
e di sfogare contro di loro la mia ira, in mezzo al paese d'Egitto. [9]Ma
feci diversamente per riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli
occhi delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo dichiarato
che li avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto i loro occhi. [10]Così
li feci uscire dall'Egitto e li condussi nel deserto; [11]diedi loro i
miei statuti e feci loro conoscere le mie leggi, perché colui che le osserva
viva per esse. [12]Diedi loro anche i miei sabati come un segno fra me
e loro, perché sapessero che sono io, il Signore, che li santifico. [13]Ma
gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi non camminarono
secondo i miei decreti, disprezzarono le mie leggi, che bisogna osservare
perché l'uomo viva, e violarono sempre i miei sabati. Allora io decisi di
riversare su di loro il mio sdegno nel deserto e di sterminarli. [14]Ma
agii diversamente per il mio nome, perché non fosse profanato agli occhi
delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti uscire. [15]Avevo
giurato su di loro nel deserto che non li avrei più condotti nella terra che
io avevo loro assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella fra
tutte le terre, [16]perché avevano disprezzato i miei comandamenti,
non avevano seguito i miei statuti e avevano profanato i miei sabati, mentre
il loro cuore si era attaccato ai loro idoli. [17]Tuttavia il mio
occhio ebbe pietà di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel
deserto. [18]Dissi ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole
dei vostri padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i loro
idoli: [19]sono io, il Signore, il vostro Dio. Camminate secondo i
miei decreti, osservate le mie leggi e mettetele in pratica. [20]Santificate
i miei sabati e siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io, il
Signore vostro Dio. [21]Ma anche i figli mi si ribellarono, non
camminarono secondo i miei decreti, non osservarono e non misero in pratica
le mie leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei sabati.
Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro e di sfogare contro di
essi l'ira nel deserto. [22]Ma ritirai la mano e feci diversamente per
riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle genti, alla
cui presenza io li avevo fatti uscire. [23]E nel deserto giurai loro,
alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra le genti e disseminati in
paesi stranieri, [24]perché non avevano praticato le mie leggi, anzi,
avevano disprezzato i miei decreti, profanato i miei sabati e i loro occhi
erano sempre rivolti agli idoli dei loro padri. [25]Allora io diedi
loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali non potevano vivere. [26]Feci
sì che si contaminassero nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni
loro primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io sono il
Signore. [27]Parla dunque agli Israeliti, figlio dell'uomo, e dì loro:
Dice il Signore Dio: Ancora in questo mi offesero i vostri padri agendo con
infedeltà verso di me: [28]dopo che io li ebbi introdotti nel paese
che, levando la mia mano, avevo giurato di dare loro, essi guardarono ogni
colle elevato, ogni albero verde e là fecero i sacrifici e portarono le loro
offerte provocatrici: là depositarono i loro profumi soavi e versarono le
loro libazioni. [29]Io dissi loro: Che cos'è quest'altura alla quale
voi andate? Il nome altura è rimasto fino ai nostri giorni. [30]Ebbene,
dì agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi contaminate secondo il
costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i loro abomini, [31]vi
contaminate con tutti i vostri idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte
e facendo passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare
consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo - parola del
Signore Dio - non mi lascerò consultare da voi. [32]E ciò che
v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi andate dicendo: Saremo
come le genti, come le tribù degli altri paesi che prestano culto al legno e
alla pietra. [33]Com'è vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io
regnerò su di voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia
ira. [34]Poi vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi radunerò da quei
territori dove foste dispersi con mano forte, con braccio possente e con la
mia ira traboccante [35]e vi condurrò nel deserto dei popoli e lì a
faccia a faccia vi giudicherò. [36]Come giudicai i vostri padri nel
deserto del paese di Egitto così giudicherò voi, dice il Signore Dio. [37]Vi
farò passare sotto il mio bastone e vi condurrò sotto il giogo dell'alleanza.
[38]Separerò da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li
farò uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel paese d'Israele:
così saprete che io sono il Signore. [39]A voi, uomini d'Israele, così
dice il Signore Dio: Andate, servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi
ascolterete e il mio santo nome non profanerete più con le vostre offerte,
con i vostri idoli; [40]poiché sul mio monte santo, sull'alto monte
d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi servirà tutta la casa d'Israele,
tutta riunita in quel paese; là mi saranno graditi e là richiederò le vostre
offerte, le primizie dei vostri doni in qualunque forma me li consacrerete. [41]Io
vi accetterò come soave profumo, quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò
radunati dai paesi nei quali foste dispersi: mi mostrerò santo in voi agli
occhi delle genti. [42]Allora voi saprete che io sono il Signore,
quando vi condurrò nel paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano
giurai di dare ai vostri padri. [43]Là vi ricorderete della vostra
condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete macchiati, e proverete
disgusto di voi stessi, per tutte le malvagità che avete commesse. [44]Allora
saprete che io sono il Signore, quando agirò con voi per l'onore del mio nome
e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri costumi corrotti, uomini
d'Israele». Parola del Signore Dio.
Capitolo 21
La spada del Signore
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso
il mezzogiorno, parla alla regione australe e predici contro la selva del
mezzogiorno. [3]Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola
del Signore: Dice il Signore Dio: Ecco, io accenderò in te un fuoco che
divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco: la fiamma ardente non
si spegnerà e ogni sembiante sarà bruciato dal mezzogiorno al settentrione. [4]Ogni
vivente vedrà che io, il Signore, l'ho incendiato e non si spegnerà». [5]Io
dissi: «Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è forse costui uno che
racconta delle favole?». [6]Mi fu rivolta questa parola del Signore: [7]«Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari,
predici contro il paese d'Israele. [8]Tu riferirai al paese d'Israele:
Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò
in te il giusto e il peccatore. [9]Se ucciderò in te il giusto e il
peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro ogni carne, dal
mezzogiorno al settentrione. [10]Così ogni vivente saprà che io, il
Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrerà nel fodero. [11]Tu,
figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto e pieno
d'amarezza. [12]Quando ti domanderanno: Perché piangi?, risponderai:
Perché è giunta la notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno,
lo spirito sarà costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco è giunta e si
compie». Parola del Signore Dio. [13]Mi fu rivolta questa parola del
Signore: [14]«Figlio dell'uomo, profetizza e dì loro: Così dice il
Signore Dio:
Spada, spada aguzza e affilata,
[15]aguzza per scannare, affilata per lampeggiare!
[16]L'ha fatta affilare perché la si impugni,
l'ha aguzzata e affilata
per darla in mano al massacratore!
[17]Grida e lamèntati, o figlio dell'uomo,
perché essa pesa sul mio popolo,
su tutti i prìncipi d'Israele:
essi cadranno di spada insieme con il mio popolo.
Perciò battiti il fianco,
[18]perché è una prova:
che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci
fosse
Parola del Signore Dio.
[19]Tu, o figlio dell'uomo,
predici e batti le mani:
la spada si raddoppi e si triplichi,
è la spada dei massacri,
la grande spada del massacro che li circonda.
[20]Perché i cuori si struggano e si moltiplichino le
vittime,
ho messo ad ogni porta la punta della spada,
fatta per lampeggiare, affilata per il massacro.
[21]Volgiti a destra, volgiti a sinistra,
ovunque si diriga la tua lama.
[22]Anch'io batterò le mani e sazierò la mia ira.
Io, il Signore, ho parlato».
Il re di Babilonia
all'incrocio delle strade
[23]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [24]«Figlio dell'uomo, traccia due strade
per il passaggio della spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due
dallo stesso paese; tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella
città. [25]Traccia la strada per cui la spada giunga a Rabbà degli
Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme nella città fortificata. [26]Infatti
il re di Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per
interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dei domestici, osserva
il fegato. [27]Nella sua destra è uscito il responso: Gerusalemme, per
porre contro di essa gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro,
echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti contro le sue porte,
innalzare terrapieni, costruire trincee. [28]Ma questo non è che un
vano presagio agli occhi di quelli che hanno fatto loro solenni giuramenti.
Egli però ricorda loro l'iniquità per cui saranno catturati». [29]Perciò
dice il Signore: «Poiché voi avete fatto ricordare le vostre iniquità,
rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto
il vostro modo di agire, poiché ve ne vantate, voi resterete presi al laccio.
[30]A te, sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto il
giorno con il tempo della tua iniquità finale, [31]così dice il
Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona: tutto sarà cambiato: ciò
che è basso sarà elevato e ciò che è alto sarà abbassato. [32]In
rovina, in rovina, in rovina la ridurrò e non si rialzerà più finché non
giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la darò».
Castigo di Ammon
[33]Tu, figlio
dell'uomo, profetizza e annunzia: «Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e
riguardo ai loro insulti. Dì dunque: La spada, la spada è sguainata per la
strage, è affilata per sterminare, per lampeggiare, [34]mentre tu hai
false visioni e ti si predicono sorti bugiarde, la spada sarà messa alla gola
degli empi perversi, il cui giorno è venuto, al colmo della loro malvagità. [35]Rimettila
nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato, nella terra stessa in
cui sei nato, io ti giudicherò; [36]rovescerò su di te il mio sdegno,
contro di te soffierò nel fuoco della mia ira e ti abbandonerò in mano di
uomini violenti, portatori di distruzione. [37]Sarai preda del fuoco,
del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si ricorderà più perché io, il
Signore, ho parlato».
Capitolo 22
I delitti di Gerusalemme
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Tu, figlio dell'uomo, forse non giudicherai,
non giudicherai tu la città sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. [3]Tu
riferirai: Dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue in mezzo a se
stessa, perché giunga il suo tempo, e fabbrica a suo danno idoli con cui
contaminarsi! [4]Per il sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e
ti sei contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato il tuo
giorno, sei giunta al termine dei tuoi anni. Ti renderò perciò l'obbrobrio
dei popoli e lo scherno di tutta la terra. [5]I vicini e i lontani si
faran beffe di te o città infamata e piena di disordini. [6]Ecco in te
i prìncipi d'Israele, ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere
sangue. [7]In te si disprezza il padre e la madre, in te si maltratta
il forestiero, in te si opprime l'orfano e la vedova. [8]Hai
disprezzato i miei santuari, hai profanato i miei sabati. [9]Vi sono
in te calunniatori che versano il sangue. C'è in te chi banchetta sui monti e
chi commette scelleratezze. [10]In te si hanno rapporti col proprio
padre, in te si giace con la donna in stato di mestruazione. [11]Uno
reca oltraggio alla donna del prossimo, l'altro contamina con incesto la
nuora, altri viola la sorella, figlia del padre. [12]In te si ricevono
doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura, spogli con la
violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi. Oracolo del Signore Dio. [13]Ecco,
io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il sangue che è versato
in mezzo a te. [14]Reggerà il tuo cuore e saranno forti le mani per i giorni
che io ti preparo? Io, il Signore, l'ho detto e lo farò; [15]ti
disperderò fra le nazioni e ti disseminerò in paesi stranieri; ti purificherò
della tua immondezza, [16]poi ti riprenderò in eredità davanti alle
nazioni e tu saprai che io sono il Signore». [17]Mi fu rivolta questa
parola del Signore: [18]«Figlio dell'uomo, gli Israeliti si son
cambiati in scoria per me; sono tutti rame, stagno, ferro e piombo dentro un
crogiuolo: sono scoria di argento. [19]Perciò così dice il Signore:
Poiché vi siete tutti cambiati in scoria, io vi radunerò dentro Gerusalemme. [20]Come
si mette insieme argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e
si soffia nel fuoco per fonderli, così io, con ira e con sdegno, vi metterò
tutti insieme e vi farò fondere; [21]vi radunerò, contro di voi
soffierò nel fuoco del mio sdegno e vi fonderò in mezzo alla città. [22]Come
si fonde l'argento nel crogiuolo, così sarete fusi in mezzo ad essa: saprete
che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno contro di voi». [23]Mi fu
rivolta questa parola del Signore: [24]«Figlio dell'uomo, dì a
Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da pioggia in un
giorno di tempesta. [25]Dentro di essa i suoi prìncipi, come un leone
ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e
ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa. [26]I suoi
sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno
distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e
impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro. [27]I
suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il
sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. [28]I suoi profeti
hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli
fallaci e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre invece il Signore
non ha parlato. [29]Gli abitanti della campagna commettono violenze e
si danno alla rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il
forestiero, contro ogni diritto. [30]Io ho cercato fra loro un uomo
che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia di fronte a me, per
difendere il paese perché io non lo devastassi, ma non l'ho trovato. [31]Io
rovescerò su di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia
collera: la loro condotta farò ricadere sulle loro teste». Oracolo del
Signore Dio.
Capitolo 23
Storia simbolica di
Gerusalemme e di Samaria
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, vi erano due donne,
figlie della stessa madre, [3]le quali si erano prostituite in Egitto
fin dalla loro giovinezza, dove venne profanato il loro petto e oppresso il
loro seno verginale. [4]Esse si chiamano Oolà la maggiore e Oolibà la
più piccola, sua sorella. L'una e l'altra divennero mie e partorirono figli e
figlie. Oolà è Samaria e Oolibà è Gerusalemme. [5]Oolà mentre era mia
si dimostrò infedele: arse d'amore per i suoi spasimanti, gli Assiri suoi
vicini, [6]vestiti di porpora, prìncipi e governatori, tutti giovani
attraenti, cavalieri montati su cavalli. [7]Concesse loro i suoi
favori, al fiore degli Assiri, e si contaminò con gli idoli di coloro dei
quali si era innamorata. [8]Non rinunciò alle sue relazioni amorose
con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella sua giovinezza,
avevano profanato il suo seno verginale, sfogando su di lei la loro libidine.
[9]Per questo l'ho data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri,
dei quali si era innamorata. [10]Essi scoprirono la sua nudità,
presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada. Divenne così
come un monito fra le donne, per la condanna esemplare che essi avevano
eseguita su di lei. [11]Sua sorella Oolibà la vide e si corruppe più
di lei nei suoi amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella. [12]Spasimò
per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi, vestiti di porpora, cavalieri
montati su cavalli, tutti giovani attraenti. [13]Io vidi che si era
contaminata e che tutt'e due seguivano la stessa via. [14]Ma essa
moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una parete, figure di
Caldei, disegnati con il minio, [15]con cinture ai fianchi, ampi
turbanti in capo, dall'aspetto di grandi capi, rappresentanti i figli di
Babilonia, originari di Caldea: [16]essa se ne innamorò non appena li
vide e inviò loro messaggeri in Caldea. [17]I figli di Babilonia
andarono da lei al letto degli amori e la contaminarono con le loro
fornicazioni ed essa si contaminò con loro finché ne fu nauseata. [18]Poiché
aveva messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità, anch'io mi
allontanai da lei come mi ero allontanato dalla sorella. [19]Ma essa
continuò a moltiplicare prostituzioni, ricordando il tempo della sua
gioventù, quando si prostituiva in Egitto. [20]Arse di libidine per
quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni, [21]e
così rinnovò l'infamia della sua giovinezza, quando in Egitto veniva
profanato il suo petto, oppresso il suo seno verginale. [22]Per
questo, Oolibà, così dice il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli
amanti di cui mi sono disgustato e li condurrò contro di te da ogni parte, [23]i
figli di Babilonia e di tutti i Caldei, quelli di Pekòd, di Soa e di Koa e
con loro tutti gli Assiri, tutti i giovani attraenti, prìncipi e capi, tutti
capitani e cavalieri famosi; [24]verranno contro di te dal
settentrione con cocchi e carri e con una moltitudine di popolo e si
schiereranno contro di te da ogni parte con scudi grandi e piccoli ed elmi. A
loro ho rimesso il giudizio e ti giudicheranno secondo le loro leggi. [25]Scatenerò
la mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti taglieranno il
naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di spada; deporteranno i tuoi
figli e le tue figlie e ciò che rimarrà di te sarà preda del fuoco. [26]Ti
spoglieranno delle tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi gioielli. [27]Metterò
fine alle tue scelleratezze e alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non
alzerai più gli occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto. [28]Perché
così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a coloro che tu odii,
in mano a coloro di cui sei nauseata. [29]Ti tratteranno con odio e si
impadroniranno di tutti i tuoi beni, lasciandoti nuda e scoperta; sarà
svelata la turpitudine delle tue scelleratezze, la tua libidine e la tua disonestà.
[30]Così sarai trattata perché tu mi hai tradito con le genti, perché
ti sei contaminata con i loro idoli. [31]Hai seguito la via di tua
sorella, la sua coppa porrò nelle tue mani».
[32]Dice il
Signore Dio:
«Berrai la coppa di tua sorella,
profonda e larga,
sarai oggetto di derisione e di scherno;
la coppa sarà di grande capacità.
[33]Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno,
coppa di desolazione e di sterminio
era la coppa di tua sorella Samaria.
[34]Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i cocci,
ti lacererai il seno,
poiché io ho parlato». Parola del Signore.
[35]Perciò dice
il Signore Dio: «Poiché tu mi hai dimenticato e mi hai voltato le spalle,
sconterai dunque la tua disonestà e le tue dissolutezze!». [36]Il
Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Oolà e Oolibà? Non
mostrerai ad esse i loro abomini? [37]Sono state adultere e le loro
mani sono lorde di sangue, hanno commesso adulterio con i loro idoli; perfino
i figli che mi avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in loro
pasto. [38]Ancor questo mi hanno fatto: in quello stesso giorno hanno
contaminato il mio santuario e profanato i miei sabati; [39]dopo avere
immolato i loro figli ai loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno al
mio santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro la mia casa!
[40]Si rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per
mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata, ti sei dipinta
gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti preziosi, [41]ti sei stesa
su un magnifico divano davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il
mio olio, i miei profumi. [42]Si udiva lo strepito di una moltitudine
festante di uomini venuti dal deserto, i quali avevano messo braccialetti ai
polsi e una corona di gloria sul loro capo. [43]Io pensavo di costei,
abituata agli adultèri: Ora costoro si faranno complici delle sue
prostituzioni. [44]Infatti entrarono da lei, come si entra da una
prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà, donne di malaffare. [45]Ma
uomini retti le giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine.
Le loro mani sono lorde di sangue». [46]Dice infatti il Signore Dio:
«Si farà venire contro di loro una folla ed esse saranno abbandonate alle
malversazioni e al saccheggio. [47]La folla le lapiderà e le farà a
pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà alle fiamme le
case. [48]Eliminerò così un'infamia dalla terra e tutte le donne
impareranno a non commettere infamie simili. [49]Faranno ricadere la
vostra infamia su di voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete
così che io sono il Signore Dio».
Capitolo 24
Annunzio dell'assedio di
Gerusalemme
[1]Il dieci del
decimo mese, dell'anno nono, mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, metti per iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché
proprio oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme. [3]Proponi
una parabola a questa genìa di ribelli dicendo loro: Così dice il Signore
Dio:
Metti su la pentola,
mettila e versavi acqua.
[4]Mettici dentro i pezzi di carne,
tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla,
e riempila di ossi scelti;
[5]prendi il meglio del gregge.
Mettici sotto la legna e falla bollire molto,
sì che si cuociano dentro anche gli ossi.
[6]Poiché dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria,
alla pentola arrugginita,
da cui non si stacca la ruggine!
Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti,
[7]poiché il suo sangue è dentro,
lo ha versato sulla nuda roccia,
non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere.
[8]Per provocare la mia collera,
per farne vendetta,
ha posto il suo sangue
sulla nuda roccia, senza ricoprirlo.
[9]Perciò dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria!
Anch'io farò grande il rogo.
[10]Ammassa la legna,
fà divampare il fuoco,
fà consumare la carne,
riducila in poltiglia
e le ossa siano riarse.
[11]Vuota la pentola sulla brace,
perché si riscaldi
e il rame si arroventi;
si distrugga la sozzura che c'è dentro
e si consumi la sua ruggine.
[12]Quanta fatica!
Ma l'abbondante sua ruggine non si stacca,
non scompare da essa neppure con il fuoco.
[13]La tua
immondezza è esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu non ti sei lasciata
purificare. Perciò dalla tua immondezza non sarai purificata finché non avrò
sfogato su di te la mia collera. [14]Io, il Signore, ho parlato!
Questo avverrà, lo compirò senza revoca; non avrò né pietà, né compassione.
Ti giudicherò secondo la tua condotta e i tuoi misfatti». Oracolo del Signore
Dio.
Prove personali del
profeta
[15]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [16]«Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo
all'improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il
lamento, non piangere, non versare una lacrima. [17]Sospira in
silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con il turbante,
mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino alla bocca, non mangiare il
pane del lutto». [18]La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia
moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato [19]e la
gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu
fai?». [20]Io risposi: «Il Signore mi ha parlato: [21]Annunzia
agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio
santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore
delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada.
[22]Voi farete come ho fatto io: non vi velerete fino alla bocca, non
mangerete il pane del lutto. [23]Avrete i vostri turbanti in capo e i
sandali ai piedi: non farete il lamento e non piangerete: ma vi consumerete
per le vostre iniquità e gemerete l'uno con l'altro. [24]Ezechiele
sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete in tutto come ha fatto
lui e saprete che io sono il Signore. [25]Tu, figlio dell'uomo, il
giorno in cui toglierò loro la loro fortezza, la gioia della loro gloria,
l'amore dei loro occhi, la brama delle loro anime, i loro figli e le loro
figlie, [26]allora verrà a te un profugo per dartene notizia. [27]In
quel giorno la tua bocca si aprirà per parlare con il profugo, parlerai e non
sarai più muto e sarai per loro un segno: essi sapranno che io sono il
Signore».
Capitolo 25
II.
ORACOLI CONTRO LE NAZIONI
Contro gli Ammoniti
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, rivolgiti agli
Ammoniti e predici contro di loro. [3]Annunzierai agli Ammoniti: Udite
la parola del Signore Dio. Dice il Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah!
Ah! riguardo al mio santuario poiché è stato profanato, riguardo al paese di
Israele perché è stato devastato, e riguardo alla casa di Giuda perché
condotta in esilio, [4]per questo:
Ecco, io ti do in mano ai figli d'oriente.
Metteranno in te i loro accampamenti,
e in mezzo a te pianteranno le loro tende:
mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
[5]Farò di Rabbà una stalla da cammelli
e delle città di Ammòn un ovile per pecore.
Allora saprete che io sono il Signore».
[6]Perché dice il Signore Dio:
«Siccome hai battuto le mani,
hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo
con pieno disprezzo per il paese d'Israele,
[7]per questo, eccomi:
Io stendo la mano su di te
e ti darò in preda alle genti;
ti sterminerò dai popoli
e ti cancellerò dal numero delle nazioni.
Ti annienterò e allora saprai che io sono il Signore».
Contro Moab
[8]Dice il Signore Dio:
«Poiché Moab e Seir hanno detto:
Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli,
[9]ebbene, io apro il fianco di Moab,
in tutto il suo territorio anniento le sue città,
decoro del paese,
Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim,
[10]e le do in possesso ai figli d'oriente,
come diedi loro gli Ammoniti,
perché non siano più ricordati fra i popoli.
[11]Così farò giustizia di Moab
e sapranno che io sono il Signore».
Contro Edom
[12]Dice il
Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua vendetta contro la
casa di Giuda e s'è reso colpevole vendicandosi su di essa, [13]per
questo, così dice il Signore Dio:
Anch'io stenderò la mano su Edom,
sterminerò in esso uomini e bestie
e lo ridurrò a un deserto.
Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
[14]La mia vendetta su Edom la compirò
per mezzo del mio popolo, Israele,
che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno.
Si conoscerà così la mia vendetta».
Oracolo del Signore Dio.
Contro i Filistei
[15]Dice il
Signore Dio: «Poiché i Filistei si son vendicati con animo pieno di odio e si
son dati a sterminare, mossi da antico rancore, [16]per questo, così
dice il Signore Dio:
Ecco, io stendo la mano sui Filistei,
sterminerò i Cretei e annienterò
il resto degli abitanti sul mare.
[17]Farò su di loro terribili vendette,
castighi furiosi,
e sapranno che io sono il Signore,
quando eseguirò su di loro la vendetta».
Capitolo 26
Contro Tiro
[1]Il primo
giorno del mese, dell'anno undecimo, mi fu rivolta questa parola del Signore:
[2]«Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di
Gerusalemme:
Ah, Ah! eccola infranta la porta delle nazioni;
verso di me essa si volge, la sua ricchezza è devastata.
[3]Ebbene, così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Tiro.
Manderò contro di te molti popoli,
come il mare solleva le onde,
[4]e distruggeranno le mura di Tiro,
e demoliranno le sue torri:
spazzerò via da essa anche la polvere
e la ridurrò a un arido scoglio.
[5]Essa diverrà, in mezzo al mare,
un luogo dove stendere le reti,
poiché io ho parlato - oracolo del Signore.
Essa sarà data in preda ai popoli
[6]e le sue figlie in piena campagna
saranno uccise di spada;
allora sapranno che io sono il Signore.
[7]Perché dice il Signore Dio:
Io mando da settentrione contro Tiro
Nabucodònosor re di Babilonia, il re dei re,
con cavalli, carri e cavalieri
e una folla, un popolo immenso.
[8]Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di spada,
contro di te costruirà bastioni, alzerà terrapieni,
disporrà un tetto di scudi.
[9]Con gli arieti colpirà le tue mura,
demolirà le tue torri con i suoi ordigni.
[10]La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale
che ti coprirà con la sua polvere,
per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei carri
tremeranno le tue mura,
quando entrerà dalle tue porte
come si entra in una città espugnata.
[11]Con gli zoccoli dei suoi cavalli
calpesterà tutte le tue strade,
passerà il tuo popolo a fil di spada,
abbatterà le tue colonne protettrici.
[12]Saccheggeranno le tue ricchezze,
faran bottino delle tue mercanzie.
Abbatteranno le tue mura,
demoliranno i tuoi splendidi palazzi:
getteranno in mezzo al mare
le tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere.
[13]Farò cessare lo strepito delle tue canzoni
e non si udrà più il suono delle tue cetre.
[14]Ti renderò simile a un arido scoglio,
a un luogo dove stendere le reti;
tu non sarai più ricostruita,
poiché io, il Signore, ho parlato».
Oracolo del Signore Dio.
Lamento su Tiro
[15]Così dice a
Tiro il Signore Dio: «Al fragore della tua caduta, al gemito dei feriti,
quando la strage infierirà in mezzo a te, le isole forse non tremeranno? [16]Tutti
i prìncipi del mare scenderanno dai loro troni, deporranno i loro manti, si
spoglieranno delle vesti ricamate, si vestiranno a lutto e seduti per terra
tremeranno ad ogni istante, spaventati per te. [17]Su di te alzeranno
un lamento e diranno:
Perché sei scomparsa dai mari, città famosa,
potente sui mari?
Essa e i suoi abitanti,
che incutevano terrore
su tutta la terraferma.
[18]Ora le isole tremano,
nel giorno della tua caduta,
le isole del mare sono spaventate per la tua fine».
[19]Poiché dice
il Signore Dio: «Quando avrò fatto di te una città deserta, come sono le
città disabitate, e avrò fatto salire su di te l'abisso e le grandi acque ti
avranno ricoperto, [20]allora ti farò scendere nella fossa, verso le
generazioni del passato, e ti farò abitare nelle regioni sotterranee, in
luoghi desolati da secoli, con quelli che sono scesi nella fossa, perché tu
non sia più abitata: allora io darò splendore alla terra dei viventi. [21]Ti
renderò oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà ma né ora né mai
sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio.
Capitolo 27
Secondo lamento sulla
caduta di Tiro
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Orsù, figlio dell'uomo, intona un
lamento su Tiro. [3]Dì a Tiro, alla città situata all'approdo del
mare, che commercia con i popoli e con le molte isole:
Così dice il Signore Dio:
Tiro, tu dicevi: Io sono una nave di perfetta bellezza.
[4]In mezzo ai mari è il tuo dominio.
I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima:
[5]con cipressi del Senìr
hanno costruito tutte le tue fiancate,
hanno preso il cedro del Libano
per farti l'albero maestro;
[6]i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan;
il ponte te lo hanno fatto d'avorio,
intarsiato nel bòssolo delle isole di Chittim.
[7]Di lino ricamato d'Egitto
era la tua vela che ti servisse d'insegna;
di giacinto scarlatto delle isole di Elisà
era il tuo padiglione.
[8]Gli abitanti di Sidòne e d'Arvad erano i tuoi rematori,
gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti.
[9]Gli anziani di Biblos e i suoi esperti erano in te
per riparare le tue falle.
Tutte le navi del mare e i loro marinai
erano in te per scambiare merci.
[10]Guerrieri di Persia, di Lud e di Put
erano nelle tue schiere,
appendevano in te lo scudo e l'elmo,
ti davano splendore.
[11]I figli di Arvad e il loro esercito
erano intorno alle tue mura
vigilando sui tuoi bastioni,
tutti appendevano intorno alle tue mura gli scudi,
coronando la tua bellezza.
[12]Tarsìs
commerciava con te, per le tue ricchezze d'ogni specie, scambiando le tue
merci con argento, ferro, stagno e piombo. [13]Anche la Grecia, Tubal
e Mesech commerciavano con te e scambiavan le tue merci con schiavi e oggetti
di bronzo. [14]Quelli di Togarmà ti fornivano in cambio cavalli da
tiro, da corsa e muli. [15]Gli abitanti di Dedan trafficavano con te;
il commercio delle molte isole era nelle tue mani: ti davano in pagamento
corni d'avorio ed ebano. [16]Aram commerciava con te per la
moltitudine dei tuoi prodotti e pagava le tue merci con pietre preziose,
porpora, ricami, bisso, coralli e rubini. [17]Con te commerciavano
Giuda e il paese d'Israele. Ti davano in cambio grano di Minnìt, profumo,
miele, olio e balsamo. [18]Damasco trafficava con te per i tuoi
numerosi prodotti, per i tuoi beni di ogni specie scambiando vino di Chelbòn
e lana di Zacar. [19]Vedàn e Iavàn da Uzàl ti rifornivano ferro
lavorato, cassia e canna aromatica in cambio dei tuoi prodotti. [20]Dedan
trafficava con te in coperte di cavalli. [21]L'Arabia e tutti i
prìncipi di Kedàr mercanteggiavano con te: trafficavano con te agnelli,
montoni e capri. [22]I mercanti di Saba e di Raemà trafficavano con
te, scambiando le tue merci con i più squisiti aromi, con ogni sorta di
pietre preziose e con oro. [23]Carran, Cannè, Eden, i mercanti di
Saba, Assur, Kilmàd commerciavano con te. [24]Scambiavano con te vesti
di lusso, mantelli di porpora e di broccato, tappeti tessuti a vari colori,
funi ritorte e robuste, sul tuo mercato. [25]Le navi di Tarsìs
viaggiavano, portando le tue mercanzie.
Così divenisti ricca e gloriosa
in mezzo ai mari.
[26]In alto mare ti condussero i tuoi rematori,
ma il vento d'oriente ti ha travolto
in mezzo ai mari.
[27]Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo traffico,
i tuoi marinai e i tuoi piloti,
i riparatori delle tue avarie
i trafficanti delle tue merci,
tutti i guerrieri che sono in te
e tutta la turba che è in mezzo a te
piomberanno nel fondo dei mari,
il giorno della tua caduta.
[28]All'udire il grido dei tuoi nocchieri
tremeranno le spiagge.
[29]Scenderanno dalle loro navi
quanti maneggiano il remo:
i marinai, e tutti i piloti del mare
resteranno a terra.
[30]Faranno sentire il lamento su di te
e grideranno amaramente,
si getteranno sulla testa la polvere,
si rotoleranno nella cenere;
[31]si raderanno i capelli per te
e vestiranno di sacco;
per te piangeranno nell'amarezza dell'anima
con amaro cordoglio.
[32]Nel loro pianto intoneranno su di te un lamento,
su di te comporranno elegie:
Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare?
[33]Quando dai mari uscivano le tue mercanzie,
saziavi tanti popoli;
con l'abbondanza delle tue ricchezze
e del tuo commercio
arricchivi i re della terra.
[34]Ora tu giaci travolta dai flutti
nelle profondità delle acque:
il tuo carico e tutto il tuo equipaggio
sono affondati con te.
[35]Tutti gli abitanti delle isole
sono rimasti spaventati per te
e i loro re, colpiti dal terrore,
hanno il viso sconvolto.
[36]I mercanti dei popoli fischiano su di te,
tu sei divenuta oggetto di spavento,
finita per sempre».
Capitolo 28
Contro il re di Tiro
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, parla al principe di
Tiro: Dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
Io sono un dio,
siedo su un seggio divino in mezzo ai mari,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[3]ecco, tu sei più saggio di Daniele,
nessun segreto ti è nascosto.
[4]Con la tua saggezza e il tuo accorgimento
hai creato la tua potenza
e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
[5]con la tua grande accortezza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze
e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
[6]Perciò così dice il Signore Dio:
Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[7]ecco, io manderò contro di te
i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
[8]Ti precipiteranno nella fossa e morirai
della morte degli uccisi in mezzo ai mari.
[9]Ripeterai ancora: «Io sono un dio»,
di fronte ai tuo uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio
in balìa di chi ti uccide.
[10]Della morte dei non circoncisi morirai
per mano di stranieri, perché io l'ho detto».
Oracolo del Signore Dio.
La caduta del re di Tiro
[11]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [12]«Figlio dell'uomo, intona un lamento
sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio:
Tu eri un modello di perfezione,
pieno di sapienza,
perfetto in bellezza;
[13]in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d'ogni pietra preziosa:
rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici
e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi;
e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue
legature,
preparato nel giorno in cui fosti creato.
[14]Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
[15]Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
[16]Crescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco.
[17]Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza,
la tua saggezza si era corrotta
a causa del tuo splendore:
ti ho gettato a terra
e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
[18]Con la gravità dei tuoi delitti,
con la disonestà del tuo commercio
hai profanato i tuoi santuari;
perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco
per divorarti.
Ti ho ridotto in cenere sulla terra
sotto gli occhi di quanti ti guardano.
[19]Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto
sono rimasti attoniti per te,
sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre».
Contro Sidone
[20]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [21]«Figlio dell'uomo, volgiti verso Sidòne
e profetizza contro di essa: [22]Annunziale: Dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Sidòne,
e mostrerò la mia gloria in mezzo a te.
Si saprà che io sono il Signore
quando farò giustizia di te
e manifesterò la mia santità.
[23]Manderò contro di essa la peste
e il sangue scorrerà per le sue vie:
cadranno in essa i trafitti di spada
e questa da ogni parte graverà;
e sapranno che io sono il Signore.
Israele liberato dalle
nazioni
[24]Non ci sarà
più per gli Israeliti un aculeo pungente, una spina dolorosa tra tutti i suoi
vicini che la disprezzano: sapranno che io sono il Signore». [25]Così
dice il Signore Dio; «Quando avrò radunato gli Israeliti di mezzo ai popoli
fra i quali sono dispersi, io manifesterò in essi la mia santità davanti alle
genti: abiteranno il paese che diedi al mio servo Giacobbe, [26]vi
abiteranno tranquilli, costruiranno case e pianteranno vigne; vi abiteranno
tranquilli, quando avrò eseguito i miei giudizi su tutti coloro che intorno
li disprezzano: e sapranno che io sono il Signore loro Dio».
Capitolo 29
Contro l'Egitto
[1]Il dodici del
decimo mese, anno decimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, rivolgiti contro il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui
e contro tutto l'Egitto. [3]Parla dunque dicendo: Così dice il Signore
Dio:
Eccomi contro di te, faraone re d'Egitto;
grande coccodrillo, sdraiato in mezzo al fiume,
hai detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
[4]Metterò ganci alle tue mascelle
e farò sì che i pesci dei tuoi fiumi
ti si attacchino alle squame
e ti farò uscire dalle tue acque
insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi
attaccati alle squame;
[5]getterò nel deserto te
e tutti i pesci dei tuoi fiumi
e andrai a cadere in mezzo alla campagna
e non sarai né raccolto né sepolto:
ti darò in pasto alle bestie selvatiche
e agli uccelli del cielo.
[6]Tutti gli abitanti dell'Egitto
sapranno che io sono il Signore,
poiché tu sei stato un sostegno di canna
per gli Israeliti.
[7]Quando questi ti vollero afferrare
ti rompesti lacerando loro tutta la spalla
e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti
facendo vacillare loro tutti i fianchi».
[8]Perciò dice
il Signore Dio: «Ecco, io manderò contro di te una spada ed eliminerò da te
uomini e bestie. [9]L'Egitto diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno
che io sono il Signore. Perché egli ha detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
[10]Ebbene eccomi contro di te e contro il tuo fiume. Io farò
dell'Egitto, da Migdòl ad Assuan, fino alla frontiera d'Etiopia, una terra
deserta e desolata. [11]Piede d'uomo o d'animale non vi transiterà e
rimarrà deserto per quarant'anni. [12]Ridurrò l'Egitto una terra
desolata fra le terre assolate e le sue città saranno distrutte, rimarranno
una desolazione per quarant'anni e disperderò gli Egiziani fra le genti e li
disseminerò fra altre regioni». [13]Perché dice il Signore Dio: «Al
termine dei quarant'anni io radunerò gli Egiziani dai popoli in mezzo ai
quali li avevo dispersi: [14]muterò la loro sorte e li ricondurrò nel
paese di Patròs, nella loro terra d'origine, e lì formeranno un piccolo
regno; [15]sarà il più modesto fra gli altri regni e non si ergerà più
sugli altri popoli: li renderò piccoli e non domineranno più le altre
nazioni. [16]Non costituiranno più una speranza per gli Israeliti,
anzi ricorderanno loro l'iniquità di quando si rivolgevano ad essi: sapranno
allora che io sono il Signore Dio». [17]Ora, il primo giorno del primo
mese dell'anno ventisettesimo, mi fu rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, Nabucodònosor re di Babilonia ha fatto compiere al suo esercito
una grave impresa contro Tiro: ogni testa è diventata calva e ogni spalla è
piagata, ma il re e il suo esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso
per l'impresa compiuta contro di essa. [19]Perciò così dice il Signore
Dio: Ecco, io consegno a Nabucodònosor re di Babilonia il territorio
d'Egitto; porterà via le sue ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo
saccheggerà; questa sarà la mercede per il suo esercito. [20]Per
l'impresa compiuta contro Tiro io gli consegno l'Egitto, poiché l'ha compiuta
per me. Oracolo del Signore Dio. [21]In quel giorno io farò spuntare
un potente per la casa d'Israele e a te farò aprire la bocca in mezzo a loro:
sapranno che io sono il Signore».
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Capitolo 30
Il giorno del Signore
contro l'Egitto
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, predici dicendo: Dice
il Signore Dio:
Gemete: Ah, quel giorno!
[3]Perché il giorno è vicino,
vicino è il giorno del Signore,
giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni.
[4]La spada verrà sull'Egitto
e ci sarà l'angoscia in Etiopia,
quando cadranno in Egitto i trafitti,
le sue ricchezze saranno asportate
e le sue fondamenta disfatte.
[5]Etiopia, Put e Lud e stranieri d'ogni specie
e Cub e i figli del paese dell'alleanza
cadranno con loro di spada. [6]Dice il Signore:
Cadranno gli alleati dell'Egitto
e sarà abbattuto l'orgoglio della sua forza:
da Migdòl fino ad Assuan cadranno di spada.
Parola del Signore Dio.
[7]Sarà un deserto fra terre devastate
e le sue città fra città desolate.
[8]Sapranno che io sono il Signore
quando darò fuoco all'Egitto
e tutti i suoi sostenitori saranno schiacciati.
[9]In quel
giorno partiranno da me messaggeri su navi a spargere il terrore in Etiopia
che si crede sicura, e in essa vi sarà spavento nel giorno dell'Egitto,
poiché ecco gia viene». [10]Così dice il Signore Dio: «Farò cessare il
tumultuare dell'Egitto per mezzo di Nabucodònosor re di Babilonia. [11]Egli
e il suo popolo, il più violento dei popoli, saranno inviati a devastare il
paese e sguaineranno la loro spada contro l'Egitto e riempiranno il terreno
di cadaveri. [12]Farò seccare i fiumi e darò il paese in mano a genti
barbare, devasterò il territorio e ciò che contiene, per mezzo di stranieri:
io, il Signore, l'ho detto».
[13]Dice il Signore Dio: «Distruggerò gli idoli
e farò sparire gli dei da Menfi.
Non ci sarà più principe nel paese d'Egitto,
vi spanderò il terrore,
[14]devasterò Patròs,
darò fuoco a Tanis,
farò giustizia su Tebe.
[15]Scatenerò
l'ira su Sin, la roccaforte d'Egitto, sterminerò la moltitudine di Tebe. [16]Metterò
a fuoco l'Egitto: Sin si torcerà dal dolore, Tebe sarà squassata, Menfi sarà
smantellata dai nemici in pieno giorno. [17]I giovani di Eliòpoli e di
Bubàste cadranno di spada e queste città andranno in schiavitù. [18]In
Tafni si oscurerà il giorno, quando vi spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto
e verrà meno in lei l'orgoglio della sua potenza; una nube la coprirà e le
sue figlie saranno condotte schiave. [19]Farò giustizia dell'Egitto e
si saprà che io sono il Signore». [20]Al settimo giorno del primo mese
dell'undecimo anno, mi fu rivolta questa parola del Signore: [21]«Figlio
dell'uomo, ho spezzato il braccio del faraone re d'Egitto; egli non è stato
curato con medicamenti né fasciato con bende per fargli riprender forza e
maneggiare la spada». [22]Perciò dice il Signore Dio: «Eccomi contro
il faraone re d'Egitto: gli spezzerò il braccio ancora valido e gli farò
cadere la spada di mano. [23]Disperderò gli Egiziani fra le genti e li
disperderò in altre regioni. [24]Invece rafforzerò le braccia del re
di Babilonia e nella sua mano porrò la mia spada: spezzerò le braccia del
faraone che gemerà davanti a lui come geme uno ferito a morte. [25]Fortificherò
le braccia del re di Babilonia, mentre le braccia del faraone cadranno. Si
saprà che io sono il Signore, quando porrò la mia spada nella mano del re di
Babilonia ed egli la stenderà sulla terra d'Egitto. [26]Disperderò gli
Egiziani fra le genti e li disperderò in altre regioni: si saprà che io sono
il Signore».
Capitolo 31
Il cedro
[1]Il primo
giorno del terzo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta questa parola del
Signore: [2]«Figlio dell'uomo, dì al faraone re d'Egitto e alla
moltitudine dei suoi sudditi:
A chi credi di essere simile nella tua grandezza?
[3]Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano,
bello di rami e folto di fronde, alto di tronco;
fra le nubi era la sua cima.
[4]Le acque lo avevano nutrito,
l'abisso lo aveva fatto innalzare
inviando i suoi fiumi
attorno al suolo dov'era piantato
e mandando i suoi ruscelli
anche a tutti gli alberi dei campi.
[5]Per questo aveva superato in altezza
tutti gli alberi dei campi:
i suoi rami si erano moltiplicati,
le sue fronde si erano distese
per l'abbondanza delle acque, durante la sua crescita.
[6]Fra i suoi rami fecero il nido
tutti gli uccelli del cielo,
sotto le sue fronde partorirono
tutte le bestie selvatiche,
alla sua ombra sedettero
tutte le grandi nazioni.
[7]Era bello nella sua altezza
e nell'ampiezza dei suoi rami,
poiché la sua radice era presso grandi acque.
[8]I cedri non l'uguagliavano
nel giardino di Dio,
i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde,
i platani non erano neppure
come uno dei suoi rami:
nessun albero nel giardino di Dio
lo pareggiava in magnificenza.
[9]Bello lo aveva fatto
nella moltitudine dei suoi rami,
perciò lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden
nel giardino di Dio».
[10]Perciò dice
il Signore Dio: «Poiché si era elevato in altezza e aveva messo la cima fra
le nubi e il suo cuore si era inorgoglito per la sua grandezza, [11]io
lo diedi in balìa di un principe di popoli; lo rigettai a causa della sua
empietà. [12]Popoli stranieri, fra i più barbari, lo tagliarono e lo
distesero sui monti. Per ogni valle caddero i suoi rami e su ogni pendice
della terra furono spezzate le sue fronde. Tutti i popoli del paese si
allontanarono dalla sua ombra e lo abbandonarono.
[13]Sui suoi resti si posano
tutti gli uccelli del cielo
e fra i suoi rami
ogni bestia selvatica,
[14]perché nessun albero irrigato dalle acque si esalti
nella sua altezza ed elevi la cima fra le nubi, né per
la propria altezza confidi in sé nessun albero che
beve le acque. Poichè
tutti sono destinati alla morte,
alla regione sotterranea,
in mezzo ai figli dell'uomo,
fra coloro che scendono nella fossa».
[15]Così dice il
Signore Dio: «Quando scese negli inferi io feci far lutto: coprii per lui
l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque si fermarono; per lui feci
vestire il Libano a lutto e tutti gli alberi del campo si seccarono per lui. [16]Al
rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere
negli inferi con quelli che scendono nella fossa. Si consolarono nella
regione sotterranea tutti gli alberi dell'Eden, la parte più scelta e più
bella del Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque. [17]Anch'essi
con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada, quelli che in mezzo
alle nazioni erano il suo braccio e dimoravano alla sua ombra. [18]A
chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra gli alberi dell'Eden?
Anche tu sarai precipitato insieme con gli alberi dell'Eden nella regione
sotterranea; giacerai fra i non circoncisi insieme con i trafitti di spada.
Tale sarà il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio.
Capitolo 32
Il coccodrillo
[1]Il primo
giorno del dodicesimo mese dell'anno decimosecondo, mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, intona un lamento sul
faraone re d'Egitto dicendo:
Leone fra le genti eri considerato;
ma eri come un coccodrillo nelle acque,
erompevi nei tuoi fiumi
e agitavi le acque con le tue zampe,
intorbidandone i corsi».
[3]Dice il Signore Dio:
«Tenderò contro di te la mia rete
con una grande assemblea di popoli
e ti tireranno su con la mia rete.
[4]Ti getterò sulla terraferma
e ti abbandonerò al suolo.
Farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo
e sazierò di te tutte le bestie della terra.
[5]Spargerò per i monti la tua carne
e riempirò le valli della tua carogna.
[6]Farò bere alla terra il tuo scolo,
il tuo sangue, fino ai monti,
e i burroni saranno pieni di te.
[7]Quando cadrai estinto, coprirò il cielo
e oscurerò le sue stelle,
velerò il sole di nubi e la luna non brillerà.
[8]Oscurerò tutti gli astri del cielo su di te
e stenderò sulla tua terra le tenebre.
Parola del Signore Dio.
[9]Sgomenterò il
cuore di molti popoli, quando farò giungere la notizia della tua rovina alle
genti, in regioni a te sconosciute. [10]Per te farò stupire molti
popoli e tremeranno i loro re a causa tua, quando sguainerò la spada davanti
a loro. Ognuno tremerà ad ogni istante per la sua vita, nel giorno della tua
rovina». [11]Poiché dice il Signore Dio: «La spada del re di Babilonia
ti raggiungerà.
[12]Abbatterò la tua moltitudine con la spada dei prodi,
dei popoli più feroci;
abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto
e tutta la sua moltitudine sarà sterminata.
[13]Farò perire tutto il suo bestiame
sulle rive delle grandi acque,
che non saranno più turbate da piede d'uomo,
né unghia d'animale le intorbiderà.
[14]Allora farò ritornare tranquille le loro acque
e farò scorrere i loro canali come olio.
Parola del Signore Dio.
[15]Quando avrò fatto dell'Egitto una terra desolata,
tutta priva di quanto contiene,
quando avrò percosso tutti i suoi abitanti,
allora si saprà che io sono il Signore.
[16]Questo è un
lamento e lo si canterà. Lo canteranno le figlie delle genti, lo canteranno
sull'Egitto e su tutta la sua moltitudine». Oracolo del Signore Dio.
Discesa del faraone
nello Sheol
[17]Ai quindici
del primo mese, dell'anno decimosecondo, mi fu rivolta questa parola del
Signore: [18]«Figlio dell'uomo, intona un canto funebre sugli abitanti
dell'Egitto. Falli scendere insieme con le figlie di nazioni potenti, nella
regione sotterranea, con quelli che scendono nella fossa. [19]Di chi
tu sei più bello? Scendi e giaci con i non circoncisi. [20]Cadranno
fra gli uccisi di spada; la spada è gia consegnata. Colpite a morte l'Egitto
e tutta la sua gente. [21]I più potenti eroi si rivolgeranno a lui e
ai suoi ausiliari e dagli inferi diranno: Vieni, giaci con i non circoncisi,
con i trafitti di spada. [22]Là è Assur e tutta la sua gente, intorno
al suo sepolcro, uccisi, tutti trafitti di spada; [23]poiché le loro
sepolture sono poste nel fondo della fossa e la sua gente è intorno alla sua
tomba: uccisi, tutti, trafitti di spada, essi che seminavano il terrore nella
terra dei viventi. [24]Là è Elam e tutto il suo esercito, intorno al
suo sepolcro. Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non circoncisi nella
regione sotterranea, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi.
Ora portano la loro ignominia con quelli che scendono nella fossa. [25]In
mezzo ai trafitti posero il suo giaciglio e tutta la sua gente intorno al suo
sepolcro, tutti non circoncisi, trafitti di spada; perché avevano sparso il
terrore nella terra dei viventi, portano la loro ignominia con quelli che
scendono nella fossa; sono stati collocati in mezzo ai trafitti di spada. [26]Là
è Mesech, Tubal e tutta la sua gente, intorno al suo sepolcro: tutti non
circoncisi, trafitti di spada, perché incutevano il terrore nella terra dei
viventi. [27]Non giaceranno al fianco degli eroi caduti da secoli, che
scesero negli inferi con le armi di guerra, con le spade disposte sotto il
loro capo e con gli scudi sulle loro ossa, perché tali eroi erano un terrore
nella terra dei viventi. [28]Così tu giacerai fra i non circoncisi e
con i trafitti di spada. [29]Là è Edom, i suoi re e tutti i suoi
prìncipi che, nonostante il loro valore, sono posti con i trafitti di spada:
giacciono con i non circoncisi e con quelli che scendono nella fossa. [30]Là
sono tutti i prìncipi del settentrione, tutti quelli di Sidòne, che scesero
con i trafitti, nonostante il terrore sparso dalla loro potenza; giacciono i
non circoncisi con i trafitti di spada e portano la loro ignominia con quelli
che scendono nella fossa. [31]Il faraone li vedrà e si consolerà alla
vista di tutta questa moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno
trafitti di spada. Oracolo del Signore Dio. [32]Perchè aveva sparso il
terrore nella terra dei viventi, ecco giace in mezzo ai non circoncisi, con i
trafitti di spada, egli il faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del
Signore Dio.
Capitolo 33
III.
DURANTE E DOPO L'ASSEDIO DI GERUSALEMME
Il profeta come
sentinella
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, parla ai figli del
tuo popolo e dì loro: Se mando la spada contro un paese e il popolo di quella
terra prende un uomo del suo territorio e lo pone quale sentinella, [3]e
questa, vedendo sopraggiungere la spada sul paese, suona la tromba e dà
l'allarme al popolo: [4]se colui che ben sente il suono della tromba
non ci bada e la spada giunge e lo sorprende, egli dovrà a se stesso la
propria rovina. [5]Aveva udito il suono della tromba, ma non ci ha badato:
sarà responsabile della sua rovina; se ci avesse badato, si sarebbe salvato. [6]Se
invece la sentinella vede giunger la spada e non suona la tromba e il popolo
non è avvertito e la spada giunge e sorprende qualcuno, questi sarà sorpreso
per la sua iniquità: ma della sua morte domanderò conto alla sentinella. [7]O
figlio dell'uomo, io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti;
ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. [8]Se
io dico all'empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l'empio
dalla sua condotta, egli, l'empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua
morte chiederò conto a te. [9]Ma se tu avrai ammonito l'empio della
sua condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la
sua iniquità. Tu invece sarai salvo.
Conversione e
perversione
[10]Tu, figlio
dell'uomo, annunzia agli Israeliti: Voi dite: I nostri delitti e i nostri
peccati sono sopra di noi e in essi noi ci consumiamo! In che modo potremo
vivere? [11]Dì loro: Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio -
io non godo della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua condotta
e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa! Perché volete perire, o
Israeliti? [12]Figlio dell'uomo, dì ancora ai figli del tuo popolo: La
giustizia del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la sua
iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non potrà vivere per la sua
giustizia se pecca. [13]Se io dico al giusto: Vivrai, ed egli,
confidando sulla sua giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni
buone sarà più ricordata e morirà nella malvagità che egli ha commesso. [14]Se
dico all'empio: Morirai, ed egli desiste dalla sua iniquità e compie ciò che
è retto e giusto, [15]rende il pegno, restituisce ciò che ha rubato,
osserva le leggi della vita, senza commettere il male, egli vivrà e non
morirà; [16]nessuno dei peccati che ha commessi sarà più ricordato:
egli ha praticato ciò che è retto e giusto e certamente vivrà. [17]Eppure,
i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del Signore non è
retto. E' invece il loro modo di agire che non è retto! [18]Se il
giusto desiste dalla giustizia e fa il male, per questo certo morirà. [19]Se
l'empio desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per questo
vivrà. [20]Voi andate dicendo: Non è retto il modo di agire del
Signore. Giudicherò ciascuno di voi secondo il suo modo di agire, Israeliti».
La presa della città
[21]Il cinque del
decimo mese dell'anno decimosecondo della nostra deportazione arrivò da me un
fuggiasco da Gerusalemme per dirmi: La città è presa. [22]La sera
prima dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e al
mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la bocca. La mia
bocca dunque si aprì e io non fui più muto.
La devastazione del
paese
[23]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [24]«Figlio dell'uomo, gli abitanti di
quelle rovine, nel paese d'Israele, vanno dicendo: Abramo era uno solo ed
ebbe in possesso il paese e noi siamo molti: a noi dunque è stato dato in
possesso il paese! [25]Perciò dirai loro: Così dice il Signore Dio:
Voi mangiate la carne con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli,
versate il sangue, e vorreste avere in possesso il paese? [26]Voi vi
appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande, ognuno di voi disonora
la donna del suo prossimo e vorreste avere in possesso il paese? [27]Annunzierai
loro: Dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che stanno fra le
rovine periranno di spada; darò in pasto alle belve quelli che sono per la
campagna e quelli che sono nelle fortezze e dentro le caverne moriranno di
peste. [28]Ridurrò il paese ad una solitudine e a un deserto e
l'orgoglio della sua forza cesserà. I monti d'Israele saranno devastati, non
ci passerà più nessuno. [29]Sapranno che io sono il Signore quando
farò del loro paese una solitudine e un deserto, a causa di tutti gli abomini
che hanno commessi.
Risultati della
predicazione
[30]Figlio
dell'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te lungo le mura e sulle porte
delle case e si dicono l'un l'altro: Andiamo a sentire qual è la parola che
viene dal Signore. [31]In folla vengono da te, si mettono a sedere
davanti a te e ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in pratica,
perché si compiacciono di parole, mentre il loro cuore va dietro al guadagno.
[32]Ecco, tu sei per loro come una canzone d'amore: bella è la voce e
piacevole l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma non le
mettono in pratica. [33]Ma quando ciò avverrà ed ecco avviene,
sapranno che c'è un profeta in mezzo a loro».
Capitolo 34
I pastori di Israele
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, profetizza contro i
pastori d'Israele, predici e riferisci ai pastori: Dice il Signore Dio: Guai
ai pastori d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse
pascere il gregge? [3]Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana,
ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. [4]Non
avete reso la forza alle pecore deboli, non avete curato le inferme, non
avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete
andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. [5]Per
colpa del pastore si sono disperse e son preda di tutte le bestie selvatiche:
sono sbandate. [6]Vanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese
e nessuno va in cerca di loro e se ne cura. [7]Perciò, pastori,
ascoltate la parola del Signore: [8]Com'è vero ch'io vivo, - parla il
Signore Dio - poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il
pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori
non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver
cura del mio gregge - [9]udite quindi, pastori, la parola del Signore:
[10]Dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto
del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori
non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non
saranno più il loro pasto. [11]Perché dice il Signore Dio: Ecco, io
stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura. [12]Come un pastore
passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che
erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò
da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. [13]Le
ritirerò dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella
loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e in tutte le
praterie della regione. [14]Le condurrò in ottime pasture e il loro
ovile sarà sui monti alti d'Israele; là riposeranno in un buon ovile e
avranno rigogliosi pascoli sui monti d'Israele. [15]Io stesso condurrò
le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. [16]Andrò
in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita; fascerò
quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte;
le pascerò con giustizia. [17]A te, mio gregge, dice il Signore Dio:
Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. [18]Non
vi basta pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il resto
della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara, volete intorbidare con
i piedi quella che resta. [19]Le mie pecore devono brucare ciò che i
vostri piedi hanno calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno
intorbidato. [20]Perciò dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io
giudicherò fra pecora grassa e pecora magra. [21]Poiché voi avete
spinto con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna le più deboli
fino a cacciarle e disperderle, [22]io salverò le mie pecore e non
saranno più oggetto di preda: farò giustizia fra pecora e pecora. [23]Susciterò
per loro un pastore che le pascerà, Davide mio servo. Egli le condurrà al
pascolo, sarà il loro pastore; [24]io, il Signore, sarò il loro Dio e
Davide mio servo sarà principe in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato. [25]Stringerò
con esse un'alleanza di pace e farò sparire dal paese le bestie nocive,
cosicché potranno dimorare tranquille anche nel deserto e riposare nelle
selve. [26]Farò di loro e delle regioni attorno al mio colle una
benedizione: manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di
benedizione. [27]Gli alberi del campo daranno i loro frutti e la terra
i suoi prodotti; essi abiteranno in piena sicurezza nella loro terra.
Sapranno che io sono il Signore, quando avrò spezzato le spranghe del loro
giogo e li avrò liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano. [28]Non
saranno più preda delle genti, né li divoreranno le fiere selvatiche, ma
saranno al sicuro e nessuno li spaventerà. [29]Farò germogliare per
loro una florida vegetazione; non saranno più consumati dalla fame nel paese
e non soffriranno più il disprezzo delle genti. [30]Sapranno che io, il
Signore, sono il loro Dio e loro, la gente d'Israele, sono il mio popolo.
Parola del Signore Dio. [31]Voi, mie pecore, siete il gregge del mio
pascolo e io sono il vostro Dio». Oracolo del Signore Dio.
Capitolo 35
Contro i monti di Edom
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgiti verso il
monte Seir e profetizza contro di esso. [3]Annunzierai: Dice il
Signore Dio:
Eccomi a te, monte Seir,
anche su di te stenderò il mio braccio
e farò di te una solitudine, un luogo desolato.
[4]Ridurrò le tue città in macerie,
e tu diventerai un deserto;
così saprai che io sono il Signore.
[5]Tu hai
mantenuto un odio secolare contro gli Israeliti e li hai consegnati alla
spada nel giorno della loro sventura, quando ho posto fine alla loro
iniquità; [6]per questo, com'è vero ch'io vivo - dice il Signore Dio -
ti abbandonerò al sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai odiato il sangue
e il sangue ti perseguiterà. [7]Farò del monte Seir una solitudine e
un deserto e vi eliminerò chiunque su di esso va e viene. [8]Riempirò
di cadaveri i tuoi monti; sulle tue alture, per le tue pendici, in tutte le
tue valli cadranno i trafitti di spada. [9]In solitudine perenne ti
ridurrò e le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono il
Signore. [10]Poiché hai detto: Questi due popoli, questi due territori
saranno miei, noi li possiederemo, anche se là è il Signore. [11]Per
questo, com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io agirò secondo
quell'ira e quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro e mi
rivelerò in mezzo a loro quando farò giustizia di te: [12]saprai
allora che io sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che tu hai
proferiti contro i monti d'Israele: Sono deserti; son dati a noi perché vi
pascoliamo. [13]Contro di me avete fatto discorsi insolenti, contro di
me avete moltiplicato le parole: ho udito tutto. [14]Così dice il
Signore Dio: Poiché tutto il paese ha gioito, farò di te una solitudine: [15]poiché
tu hai gioito per l'eredità della casa d'Israele che era devastata, così io
tratterò te: sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e tu Edom, tutto
intero; si saprà che io sono il Signore».
Capitolo 36
Oracolo sui monti di
Israele
[1]«Ora, figlio
dell'uomo, profetizza ai monti d'Israele e dì: Monti d'Israele, udite la
parola del Signore. [2]Così dice il Signore Dio: Poiché il nemico ha
detto di voi: Ah! Ah! I colli eterni son diventati il nostro possesso, [3]ebbene,
profetizza e annunzia: Dice il Signore Dio: Poiché siete stati devastati e
perseguitati dai vicini per renderci possesso delle altre nazioni e poiché
siete stati fatti oggetto di maldicenza e d'insulto della gente, [4]ebbene,
monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio: Dice il Signore Dio ai
monti, alle colline, alle pendici e alle valli, alle rovine desolate e alle
città deserte che furono preda e scherno dei popoli vicini: [5]ebbene,
così dice il Signore Dio: Sì, con gelosia ardente io parlo contro gli altri
popoli e contro tutto Edom, che con la gioia del cuore, con il disprezzo
dell'anima, hanno fatto del mio paese il loro possesso per saccheggiarlo. [6]Per
questo profetizza al paese d'Israele e annunzia ai monti, alle colline, alle
pendici e alle valli: Dice il Signore Dio: Ecco, io parlo con gelosia e con
furore: Poiché voi avete portato l'obbrobrio delle genti, [7]ebbene,
dice il Signore Dio, io alzo la mano e giuro: anche le genti che vi stanno
d'intorno subiranno il loro vituperio. [8]E voi, monti d'Israele,
mettete rami e producete frutti per il mio popolo d'Israele perché sta per
tornare. [9]Ecco infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora
lavorati e sarete seminati. [10]Moltiplicherò sopra di voi gli uomini,
tutta la gente d'Israele, e le città saranno ripopolate e le rovine
ricostruite. [11]Moltiplicherò su di voi gli uomini e gli armenti e
cresceranno e saranno fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi
elargirò i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono il
Signore. [12]Ricondurrò su di voi degli uomini, il mio popolo Israele:
essi vi possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più dei loro
figli. [13]Così parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: Tu
divori gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo, [14]ebbene,
tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli la nazione.
Oracolo del Signore Dio. [15]Non ti farò più sentire gli insulti delle
nazioni e non ti farò più subire lo scherno dei popoli; non priverai più di
figli la tua gente». Parola del Signore Dio. [16]Mi fu rivolta questa
parola del Signore: [17]«Figlio dell'uomo, la casa d'Israele, quando
abitava il suo paese, lo rese impuro con la sua condotta e le sue azioni.
Come l'impurità di una donna nel suo tempo è stata la loro condotta davanti a
me. [18]Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che
avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l'avevano contaminato. [19]Li
ho dispersi fra le genti e sono stati dispersi in altri territori: li ho
giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni. [20]Giunsero fra
le nazioni dove erano spinti e disonorarono il mio nome santo, perché di loro
si diceva: Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati
dal suo paese. [21]Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che gli
Israeliti avevano disonorato fra le genti presso le quali sono andati. [22]Annunzia
alla casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a
voi, gente d'Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete
disonorato fra le genti presso le quali siete andati. [23]Santificherò
il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a
loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del Signore
Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi. [24]Vi
prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro
suolo. [25]Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi
purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; [26]vi
darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi
il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. [27]Porrò il mio
spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò
osservare e mettere in pratica le mie leggi. [28]Abiterete nella terra
che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro
Dio. [29]Vi libererò da tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e
lo moltiplicherò e non vi manderò più la carestia. [30]Moltiplicherò i
frutti degli alberi e il prodotto dei campi, perché non soffriate più la
vergogna della fame fra le genti. [31]Vi ricorderete della vostra
cattiva condotta e delle vostre azioni che non erano buone e proverete
disgusto di voi stessi per le vostre iniquità e le vostre nefandezze. [32]Non
per riguardo a voi, io agisco - dice il Signore Dio - sappiatelo bene.
Vergognatevi e arrossite della vostra condotta, o Israeliti». [33]Così
dice il Signore Dio: «Quando vi avrò purificati da tutte le vostre iniquità,
vi farò riabitare le vostre città e le vostre rovine saranno ricostruite. [34]Quella
terra desolata, che agli occhi di ogni viandante appariva un deserto, sarà
ricoltivata [35]e si dirà: La terra, che era desolata, è diventata ora
come il giardino dell'Eden, le città rovinate, desolate e sconvolte, ora sono
fortificate e abitate. [36]I popoli che saranno rimasti attorno a voi
sapranno che io, il Signore, ho ricostruito ciò che era distrutto e
ricoltivato la terra che era un deserto. Io, il Signore, l'ho detto e lo
farò». [37]Dice il Signore Dio: «Permetterò ancora che la gente
d'Israele mi preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicherò gli uomini
come greggi, [38]come greggi consacrati, come un gregge di Gerusalemme
nelle sue solennità. Allora le città rovinate saran ripiene di greggi di
uomini e sapranno che io sono il Signore».
Capitolo 37
Le ossa aride
[1]La mano del
Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose
nella pianura che era piena di ossa; [2]mi fece passare tutt'intorno
accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della
valle e tutte inaridite. [3]Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno
queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». [4]Egli
mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite
la parola del Signore. [5]Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io
faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. [6]Metterò su di voi i
nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e
infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore». [7]Io
profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un
rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro,
ciascuno al suo corrispondente. [8]Guardai ed ecco sopra di esse i
nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in
loro. [9]Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio
dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai
quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». [10]Io
profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono
in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato. [11]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente d'Israele. Ecco,
essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è
svanita, noi siamo perduti. [12]Perciò profetizza e annunzia loro:
Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle
vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. [13]Riconoscerete
che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai
vostri sepolcri, o popolo mio. [14]Farò entrare in voi il mio spirito
e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il
Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
Giuda e Israele in un
solo regno
[15]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [16]«Figlio dell'uomo, prendi un legno e
scrivici sopra: Giuda e gli Israeliti uniti a lui, poi prendi un altro legno
e scrivici sopra: Giuseppe, legno di Efraim e tutta la casa d'Israele unita a
lui, [17]e accostali l'uno all'altro in modo da fare un legno solo,
che formino una cosa sola nella tua mano. [18]Quando i figli del tuo
popolo ti diranno: Ci vuoi spiegare che significa questo per te?, [19]tu
dirai loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è
in mano àEfraim e le tribù d'Israele unite a lui, e lo metto sul legno di
Giuda per farne un legno solo; diventeranno una cosa sola in mano mia. [20]Tieni
in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e [21]dì
loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti
fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro
paese: [22]farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti
d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né
più saranno divisi in due regni. [23]Non si contamineranno più con i
loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da
tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio
popolo e io sarò il loro Dio. [24]Il mio servo Davide sarà su di loro
e non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti,
osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. [25]Abiteranno
nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui
abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro
figli, attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre. [26]Farò
con loro un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li
stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per
sempre. [27]In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed
essi saranno il mio popolo. [28]Le genti sapranno che io sono il
Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro
per sempre».
Capitolo 38
Contro Gog, re di Magog
[1]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, volgiti verso Gog nel
paese di Magòg, principe capo di Mesech e Tubal, e profetizza contro di lui. Annunzierai:
[3]Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te Gog, principe capo di
Mesech e Tubal, [4]io ti aggirerò, ti metterò ganci alle mascelle e ti
farò uscire con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri tutti ben
equipaggiati, truppa immensa con scudi grandi e piccoli, e tutti muniti di
spada. [5]La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed
elmi. [6]Gomer e tutte le sue schiere, la gente di Togarmà, le estreme
regioni del settentrione e tutte le loro forze, popoli numerosi sono con te. [7]Stà
pronto, fà i preparativi insieme con tutta la moltitudine che si è radunata
intorno a te: sii a mia disposizione. [8]Dopo molto tempo ti sarà dato
l'ordine: sul finire degli anni tu andrai contro una nazione che è sfuggita
alla spada, che in mezzo a molti popoli si è radunata sui monti d'Israele,
rimasti lungamente deserti. Essa rimpatriò dalle genti e tutti abitano
tranquilli. [9]Tu vi salirai, vi giungerai come un uragano: sarai come
un nembo che avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli
numerosi che sono con te. [10]Dice il Signore Dio: In quel giorno ti
verranno in mente dei pensieri e concepirai progetti malvagi. [11]Tu
dirai: Andrò contro una terra indifesa, assalirò genti tranquille che si
tengono sicure, che abitano tutte in luoghi senza mura, che non hanno né
sbarre né porte, [12]per depredare, saccheggiare, metter la mano su
rovine ora ripopolate e sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni,
dedito agli armenti e ai propri affari, che abita al centro della terra. [13]Saba,
Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti domanderanno:
Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua gente per venir a depredare e
portar via argento e oro, per rapire armenti e averi e per fare grosso
bottino? [14]Perciò predici, figlio dell'uomo, e annunzia a Gog: Così
dice il Signore Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele dimorerà
del tutto sicuro, tu ti leverai, [15]verrai dalla tua dimora, dagli
estremi confini del settentrione, tu e i popoli numerosi che sono con te,
tutti su cavalli, una turba grande, un esercito potente. [16]Verrai
contro il mio popolo Israele, come un nembo per coprire la terra. Sul finire
dei giorni io ti manderò sulla mia terra perché le genti mi conoscano quando
per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi. [17]Così
dice il Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei tempi antichi per
mezzo dei miei servi, i profeti d'Israele, i quali, in quei tempi e per molti
anni, profetizzarono che io ti avrei mandato contro di loro? [18]Ma,
quando Gog giungerà nel paese d'Israele - parola del Signore Dio - divamperà
la mia collera. [19]Nella mia gelosia e nel mio furore ardente io vi
dichiaro: In quel giorno ci sarà un gran terremoto nel paese di Israele: [20]davanti
a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli animali
selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è sulla
terra: i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo. [21]Contro
di lui, per tutti i monti d'Israele, chiamerò la spada. Parola del Signore
Dio. La spada di ognuno di essi sarà contro il proprio fratello. [22]Farò
giustizia di lui con la peste e con il sangue: farò piovere su di lui e le sue
schiere, sopra i popoli numerosi che sono con lui, torrenti di pioggia e
grandine, fuoco e zolfo. [23]Io mostrerò la mia potenza e la mia
santità e mi rivelerò davanti a genti numerose e sapranno che io sono il
Signore».
Capitolo 39
[1]«E tu, figlio
dell'uomo, profetizza contro Gog e annunzia: Così dice il Signore Dio: Eccomi
contro di te, Gog, principe capo di Mesech e di Tubal. [2]Io ti
sospingerò e ti condurrò e dagli estremi confini del settentrione ti farò
salire e ti condurrò sui monti d'Israele. [3]Spezzerò l'arco nella tua
mano sinistra e farò cadere le frecce dalla tua mano destra. [4]Tu
cadrai sui monti d'Israele con tutte le tue schiere e i popoli che sono con
te: ti ho destinato in pasto agli uccelli rapaci d'ogni specie e alle bestie
selvatiche. [5]Tu sarai abbattuto in aperta campagna, perché io l'ho
detto. Oracolo del Signore Dio. [6]Manderò un fuoco su Magòg e sopra
quelli che abitano tranquilli le isole: sapranno che io sono il Signore. [7]Farò
conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo Israele, e non permetterò
che il mio santo nome sia profanato; le genti sapranno che io sono il
Signore, santo in Israele. [8]Ecco, questo avviene e si compie -
parola del Signore Dio -: è questo il giorno di cui ho parlato. [9]Gli
abitanti delle città d'Israele usciranno e per accendere il fuoco bruceranno
armi, scudi grandi e piccoli e archi e frecce e mazze e giavellotti e con
quelle alimenteranno il fuoco per sette anni. [10]Non andranno a
prendere la legna nei campi e neppure a tagliarla nei boschi perché faranno
il fuoco con le armi: spoglieranno coloro che li avevano spogliati e
deprederanno coloro che li avevano saccheggiati. Parola del Signore Dio. [11]In
quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in Israele, la
valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai viandanti. Lì
sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si chiamerà Valle
della moltitudine di Gog. [12]La casa di Israele darà loro sepoltura
per sette mesi per purificare il paese. [13]Lì seppellirà tutto il
popolo del paese e sarà per loro glorioso il giorno in cui manifesterò la mia
gloria. Parola del Signore Dio. [14]Saranno scelti uomini che
percorreranno di continuo il paese per seppellire con l'aiuto dei viandanti
quelli che son rimasti a fior di terra, per renderla pura; cominceranno le
ricerche alla fine del settimo mese. [15]Quando percorrendo il paese
vedranno ossa umane, vi porranno un segnale, finché i becchini non le
seppelliscano nella valle della moltitudine di Gog: [16]Hamonà sarà
chiamata la città. Così purificheranno il paese. [17]A te, figlio
dell'uomo, dice il Signore Dio: Annunzia agli uccelli d'ogni specie e a tutte
le bestie selvatiche: Radunatevi, venite; raccoglietevi da ogni parte sul
sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d'Israele. Mangerete
carne e berrete sangue; [18]mangerete carne d'eroi, berrete sangue di
prìncipi del paese: montoni, agnelli, capri e tori grassi di Basàn, tutti. [19]Mangerete
grasso a sazietà e berrete fino all'ebbrezza il sangue del sacrificio che
preparo per voi. [20]Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e
cavalieri, di eroi e di guerrieri d'ogni razza. Parola del Signore Dio.
Conclusione
[21]Fra le genti
manifesterò la mia gloria e tutte le genti vedranno la giustizia che avrò
fatta e la mano che avrò posta su di voi. [22]La casa d'Israele da
quel giorno in poi saprà che io, il Signore, sono il loro Dio. [23]Le
genti sapranno che la casa d'Israele per la sua iniquità era stata condotta
in schiavitù, perché si era ribellata a me e io avevo nascosto loro il mio
volto e li avevo dati in mano ai loro nemici, perché tutti cadessero di
spada. [24]Secondo le loro nefandezze e i loro peccati io li trattai e
nascosi loro la faccia. [25]Perciò così dice il Signore Dio: Ora io
ristabilirò la sorte di Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d'Israele
e sarò geloso del mio santo nome. [26]Quando essi abiteranno nella
loro terra tranquilli, senza che alcuno li spaventi, si vergogneranno di
tutte le ribellioni che hanno commesse contro di me. [27]Quando io li
avrò ricondotti dalle genti e li avrò radunati dalle terre dei loro nemici e
avrò mostrato in loro la mia santità, davanti a numerosi popoli, [28]allora
sapranno che io, il Signore, sono il loro Dio, poiché dopo averli condotti in
schiavitù fra le genti, li ho radunati nel loro paese e non ne ho lasciato
fuori neppure uno. [29]Allora non nasconderò più loro il mio volto,
perché diffonderò il mio spirito sulla casa d'Israele». Parola del Signore
Dio.
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Capitolo 40
IV.
LA "TORAH" DI EZECHIELE
Il tempio futuro
[1]Al principio
dell'anno venticinquesimo della nostra deportazione, il dieci del mese,
quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno,
la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là. [2]In
visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un monte
altissimo sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno. [3]Egli
mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi
sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare. [4]Quell'uomo
mi disse: «Figlio dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fà attenzione a
quanto io sto per mostrarti, perché tu sei stato condotto qui perché io te lo
mostri e tu manifesti alla casa d'Israele quello che avrai visto».
Il muro esterno
[5]Ed ecco il
tempio era tutto recinto da un muro. La canna per misurare che l'uomo teneva
in mano era di sei cubiti, d'un cubito e un palmo ciascuno. Egli misurò lo
spessore del muro: era una canna, e l'altezza una canna.
Il portico orientale
[6]Poi andò alla
porta che guarda a oriente, salì i gradini e misurò la soglia della porta;
era una canna di larghezza. [7]Ogni stanza misurava una canna di
lunghezza e una di larghezza, da una stanza all'altra vi erano cinque cubiti:
anche la soglia del portico dal lato dell'atrio della porta stessa, verso
l'interno, era di una canna. [8]Misurò l'atrio della porta: era di
otto cubiti; [9]i pilastri di due cubiti. L'atrio della porta era
verso l'interno. [10]Le stanze della porta a oriente erano tre da una
parte e tre dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una stessa
misura erano i pilastri da una parte e dall'altra. [11]Misurò la
larghezza dell'apertura del portico: era di dieci cubiti; l'ampiezza della
porta era di tredici cubiti. [12]Davanti alle stanze vi era un
parapetto di un cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava sei
cubiti per lato. [13]Misurò poi il portico dal tetto di una stanza al
suo opposto; la larghezza era di venticinque cubiti; da un'apertura
all'altra; [14]i pilastri li calcolò alti sessanta cubiti, dai
pilastri cominciava il cortile che circondava la porta. [15]Dalla
facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio della porta interna
vi era uno spazio di cinquanta cubiti. [16]Le stanze e i pilastri
avevano finestre con grate verso l'interno, intorno alla porta, come anche vi
erano finestre intorno che davano sull'interno dell'atrio. Sui pilastri erano
disegnate palme.
Il cortile esterno
[17]Poi mi
condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un lastricato costruito
intorno al cortile; trenta erano le stanze lungo il lastricato. [18]Il
lastricato si estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla
larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore. [19]Misurò
lo spazio dalla facciata della porta inferiore da oriente a settentrione alla
facciata della porta interna, erano cento cubiti.
Il portico
settentrionale
[20]Poi misurò la
lunghezza e la larghezza della porta che guarda a settentrione e conduce al
cortile esterno. [21]Le sue stanze, tre da una parte e tre dall'altra,
i pilastri, l'atrio avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta
cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. [22]Le finestre,
l'atrio e le palme avevano le stesse dimensioni di quelle della porta che
guarda a oriente. Vi si accedeva per sette scalini: l'atrio era davanti. [23]Di
fronte al portico di settentrione vi era la porta, come di fronte a quello di
oriente; misurò la distanza fra portico e portico: vi erano cento cubiti.
Il portico meridionale
[24]Mi condusse
poi verso mezzogiorno: ecco un portico rivolto a mezzogiorno. Ne misurò i
pilastri e l'atrio; avevano le stesse dimensioni. [25]Intorno al
portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre uguali alle altre
finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di
larghezza. [26]Vi si accedeva per sette gradini: il vestibolo stava
verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti
di palme. [27]Il cortile interno aveva un portico verso mezzogiorno;
egli misurò la distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno; erano
cento cubiti.
Atrio interno. Portico
meridionale
[28]Allora mi
introdusse nell'atrio interno, per il portico meridionale, e misurò questo
portico; aveva le stesse dimensioni. [29]Le stanze, i pilastri e
l'atrio avevano le medesime misure. Intorno al portico, come intorno
all'atrio, vi erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per
venticinque di larghezza. [30]Intorno vi erano vestiboli di
venticinque cubiti di lunghezza per cinque di larghezza. [31]Il suo
vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui pilastri c'erano ornamenti
di palme; i gradini per i quali si accedeva erano otto.
Il portico orientale
[32]Poi mi
condusse al portico dell'atrio interno che guarda a oriente e lo misurò:
aveva le solite dimensioni. [33]Le stanze, i pilastri e l'atrio
avevano le stesse dimensioni. Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi
erano finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque
di larghezza. [34]Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno: sui
pilastri, da una parte e dall'altra vi erano ornamenti di palme: i gradini
per i quali si accedeva erano otto. Il portico settentrionale [35]Poi
mi condusse al portico settentrionale e lo misurò: aveva le solite
dimensioni, [36]come le stanze, i pilastri e l'atrio. Intorno vi erano
finestre. Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di
larghezza. [37]Il suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri,
da una parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini per cui vi
si accedeva erano otto.
Annessi ai portici
[38]C'era anche
una stanza con la porta vicino ai pilastri dei portici; là venivano lavati
gli olocausti. [39]Nell'atrio del portico vi erano due tavole da una
parte e due dall'altra, sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i
sacrifici espiatori e di riparazione. [40]Altre due tavole erano sul
lato esterno, a settentrione di chi entra nel portico, e due tavole all'altro
lato presso l'atrio del portico. [41]Così a ciascun lato del portico
c'erano quattro tavole da una parte e quattro tavole dall'altra: otto tavole
in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime. [42]C'erano poi altre
quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un cubito e
mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse venivano deposti
gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli altri sacrifici. [43]Uncini
d'un palmo erano attaccati all'interno tutt'intorno; sulle tavole si
mettevano le carni delle offerte. [44]Fuori del portico interno,
nell'atrio interno, vi erano due stanze: quella accanto al portico
settentrionale guardava a mezzogiorno, l'altra accanto al portico meridionale
guardava a settentrione. [45]Egli mi disse: «La stanza che guarda a
mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del tempio, [46]mentre la
stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che hanno cura
dell'altare: sono essi i figli di Zadòk che, tra i figli di Levi, si
avvicinano al Signore per il suo servizio».
L'atrio interno
[47]Misurò quindi
l'atrio: era un quadrato di cento cubiti di larghezza per cento di lunghezza.
L'altare era di fronte al tempio.
Il tempio: l'ulam o
atrio
[48]Mi condusse
poi nell'atrio del tempio e ne misurò i pilastri: erano ognuno cinque cubiti
da una parte e cinque cubiti dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti
da una parte e tre cubiti dall'altra. [49]La lunghezza del vestibolo
era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo
di dieci gradini; accanto ai pilastri c'erano due colonne, una da una parte e
una dall'altra.
Capitolo 41
L'ekal o il
"santo" (santuario)
[1]M'introdusse
poi nel santuario e misurò i pilastri: erano larghi sei cubiti da una parte e
sei cubiti dall'altra. [2]La porta era larga dieci cubiti e i lati
della porta cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra. Misurò
quindi il santuario: era lungo quaranta cubiti e largo venti.
Il debir o il
"santo dei santi"
[3]Andò poi
nell'interno e misurò i pilastri della porta, due cubiti, e la porta, sei
cubiti; la larghezza della porta, sette cubiti. [4]Ne misurò ancora la
lunghezza, venti cubiti e la larghezza, davanti al santuario, venti cubiti,
poi mi disse: «Questo è il Santo dei santi».
Le celle laterali
[5]Misurò poi il
muro del tempio, sei cubiti; poi la larghezza dell'edificio laterale, quattro
cubiti, intorno al tempio. [6]Le celle laterali erano una sull'altra,
trenta per tre piani. Per le celle all'intorno, c'erano, nel muro del tempio,
rientranze in modo che fossero collegate fra di loro, ma non collegate al
muro del tempio. [7]Salendo da un piano all'altro l'ampiezza delle
celle aumentava, perciò la costruzione era più larga verso l'alto. Dal piano
inferiore si poteva salire al piano di mezzo e da questo a quello più alto. [8]Io
vidi intorno al tempio una elevazione. I fondamenti dell'edificio laterale
erano di una canna intera di sei cubiti. [9]La larghezza del muro
esterno dell'edificio laterale era di cinque cubiti, come quella dello spazio
rimanente. Fra l'edificio laterale del tempio [10]e le stanze c'era
una larghezza di venti cubiti intorno al tempio. [11]Le porte
dell'edificio laterale rimanevano sullo spazio libero; una porta dava a
settentrione e una a mezzogiorno. Lo spazio libero era cinque cubiti
tutt'intorno.
L'"edificio"
occidentale
[12]La
costruzione che era di fronte allo spazio libero sul lato d'occidente, aveva
settanta cubiti di larghezza; il muro della costruzione era tutt'intorno
dello spessore di cinque cubiti; la sua lunghezza di novanta cubiti. [13]Poi
misurò il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero, edificio e sue
mura, anch'essi cento cubiti. [14]La larghezza della facciata del
tempio con lo spazio libero, cento cubiti. [15]Misurò ancora la
larghezza dell'edificio di fronte allo spazio libero nella parte retrostante,
con le gallerie di qua e di là: era cento cubiti.
Ornamentazione interna
L'interno del santuario, il suo vestibolo, [16]gli
stipiti, le finestre a grate e le gallerie attorno a tutti e tre, a
cominciare dalla soglia, erano rivestiti di tavole di legno, tutt'intorno,
dal pavimento fino alle finestre, che erano velate. [17]Dalla porta,
dentro e fuori del tempio e su tutte le pareti interne ed esterne erano
dipinti [18]cherubini e palme. Fra cherubino e cherubino c'era una
palma; ogni cherubino aveva due aspetti: [19]aspetto d'uomo verso una
palma e aspetto di leone verso l'altra palma, effigiati intorno a tutto il
tempio. [20]Da terra fino sopra la porta erano disposti cherubini e
palme sulle pareti del santuario. [21]Gli stipiti del santuario erano
quadrangolari.
L'altare di legno
Davanti al Santo dei santi c'era come [22]un
altare di legno, alto tre cubiti, due cubiti di lunghezza e due di larghezza.
Gli angoli, la base e i lati erano di legno. Mi disse: «Questa è la tavola
che sta davanti al Signore». [23]Il santuario e il Santo dei santi
avevano due porte ciascuno. [24]Ogni porta aveva due battenti e ogni
battente si ripiegava in due pezzi: due per un battente e due per l'altro. [25]Sulle
porte erano dipinti cherubini e palme come sulle pareti: un portale di legno
era sulla facciata dell'atrio all'esterno. [26]Finestre e grate e
palme erano da tutt'e due le parti, ai lati del vestibolo, alle celle annesse
al tempio e agli architravi.
Capitolo 42
Adiacenze del tempio
[1]Allora mi
fece uscire nell'atrio esterno dal lato settentrionale e mi condusse
all'appartamento che sta di fronte allo spazio libero prospicente l'edificio
verso settentrione. [2]Nella facciata aveva una lunghezza di cento
cubiti, verso settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza. [3]Di
fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e di fronte al lastricato esterno,
vi era un porticato davanti a un altro porticato a tre piani; [4]davanti
alle stanze c'era un corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di
lunghezza: le porte delle stanze guardavano a settentrione. [5]Le
stanze superiori erano più strette delle inferiori e intermedie, perché i
porticati occupavano parte dello spazio. [6]Erano a tre piani, ma non
avevano colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze superiori erano
più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori. [7]Il
muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del corridoio esterno, aveva,
davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti. [8]Infatti la
lunghezza delle stanze dell'atrio esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal
lato del tempio era di cento cubiti. [9]In basso le stanze avevano
l'ingresso rivolto verso oriente, entrando dall'atrio esterno, sulla
larghezza del muro dell'atrio. [10]A mezzogiorno, di fronte allo
spazio libero e alla muraglia di cinta, c'erano stanze [11]e, davanti
ad esse, un passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione: la
lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come anche le varie uscite e
le loro disposizioni; come le porte di quelle, [12]così erano le porte
delle stanze che davano a mezzogiorno; una porta era al principio
dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente, a oriente di chi entra. [13]Egli
mi disse: «Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo
spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al
Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le
oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo
luogo. [14]Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal
luogo santo verso l'atrio esterno, ma deporranno là le loro vesti con le
quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno altre
vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo».
Dimensioni dell'atrio
[15]Terminato
ch'egli ebbe di misurare l'interno del tempio mi condusse fuori per la porta
che guarda a oriente, e misurò la cinta intorno. [16]Misurò il lato
orientale con la canna per misurare: era cinquecento canne, in canne da
misura, all'intorno. [17]Misurò il lato settentrionale: era
cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. [18]Misurò il lato
meridionale: era cinquecento canne, con la canna da misura. [19]Si
volse al lato occidentale: misurò cinquecento canne con la canna da misura. [20]Da
quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento
canne e largo cinquecento, per separare il luogo sacro da quello profano.
Capitolo 43
Ritorno del Signore
[1]Mi condusse
allora verso la porta che guarda a oriente [2]ed ecco che la gloria
del Dio d'Israele giungeva dalla via orientale e il suo rumore era come il
rumore delle grandi acque e la terra risplendeva della sua gloria. [3]La
visione che io vidi era simile a quella che avevo vista quando andai per
distruggere la città e simile a quella che avevo vista presso il canale
Chebàr. Io caddi con la faccia a terra. [4]La gloria del Signore entrò
nel tempio per la porta che guarda a oriente. [5]Lo spirito mi prese e
mi condusse nell'atrio interno: ecco, la gloria del Signore riempiva il
tempio. [6]Mentre quell'uomo stava in piedi accanto a me, sentii che
qualcuno entro il tempio mi parlava [7]e mi diceva: «Figlio dell'uomo,
questo è il luogo del mio trono e il luogo dove posano i miei piedi, dove io
abiterò in mezzo agli Israeliti, per sempre. E la casa d'Israele, il popolo e
i suoi re, non profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e
con i cadaveri dei loro re e con le loro stele, [8]collocando la loro
soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti accanto ai miei stipiti, così
che fra me e loro vi era solo il muro, hanno profanato il mio santo nome con
tutti gli abomini che hanno commessi, perciò li ho distrutti con ira. [9]Ma
d'ora in poi essi allontaneranno da me le loro prostituzioni e i cadaveri dei
loro re e io abiterò in mezzo a loro per sempre. [10]Tu, figlio
dell'uomo, descrivi questo tempio alla casa d'Israele, perché arrossiscano
delle loro iniquità; ne misurino la pianta [11]e, se si vergogneranno
di quanto hanno fatto, manifesta loro la forma di questo tempio, la sua
disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi, tutti i suoi aspetti, tutti i
suoi regolamenti, tutte le sue forme e tutte le sue leggi: mettili per
iscritto davanti ai loro occhi, perché osservino tutte queste norme e tutti
questi regolamenti e li mettano in pratica. [12]Questa è la legge del
tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio che lo circonda è
santissimo; ecco, questa è la legge del tempio.
L'altare
[13]Queste sono
le misure dell'altare in cubiti, di un cubito e un palmo ciascuno. La base
era di un cubito di altezza per un cubito di larghezza: il suo bordo intorno
era un palmo. Tale lo zoccolo dell'altare. [14]Dalla base che posava a
terra fino alla piattaforma inferiore vi erano due cubiti di altezza e un
cubito di larghezza: dalla piattaforma piccola alla piattaforma più grande vi
erano quattro cubiti di altezza e un cubito di larghezza. [15]Il
focolare era di quattro cubiti e sul focolare vi erano quattro corni. [16]Il
focolare era dodici cubiti di lunghezza per dodici di larghezza, cioè
quadrato. [17]La piattaforma superiore era un quadrato di quattordici
cubiti di lunghezza per quattordici cubiti di larghezza, con un orlo intorno
di mezzo cubito, e la base, intorno, di un cubito: i suoi gradini guardavano
a oriente.
Consacrazione
dell'altare
[18]Egli mi
parlò: «Figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Queste sono le leggi
dell'altare, quando verrà costruito per offrirvi sopra il sangue. [19]Ai
sacerdoti leviti della stirpe di Zadòk, che si avvicineranno a me per
servirmi, tu darai - parola del Signore Dio - un giovenco per l'espiazione. [20]Prenderai
di quel sangue e lo spanderai sui quattro corni dell'altare, sui quattro
angoli della piattaforma e intorno all'orlo. Così lo purificherai e ne farai
l'espiazione. [21]Prenderai poi il giovenco del sacrificio espiatorio
e lo brucerai in un luogo appartato del tempio, fuori del santuario. [22]Il
secondo giorno offrirai, per il peccato, un capro senza difetto e farai la
purificazione dell'altare come hai fatto con il giovenco. [23]Terminato
il rito della purificazione, offrirai un giovenco senza difetti e un montone
del gregge senza difetti. [24]Tu li presenterai al Signore e i
sacerdoti getteranno il sale su di loro, poi li offriranno in olocausto al
Signore. [25]Per sette giorni sacrificherai per il peccato un capro al
giorno e verrà offerto anche un giovenco e un montone del gregge senza
difetti. [26]Per sette giorni si farà l'espiazione dell'altare e lo si
purificherà e consacrerà. [27]Finiti questi giorni, dall'ottavo in
poi, i sacerdoti immoleranno sopra l'altare i vostri olocausti, i vostri
sacrifici di comunione e io vi sarò propizio». Oracolo del Signore Dio.
Capitolo 44
Uso del portico
orientale
[1]Mi condusse
poi alla porta esterna del santuario dalla parte di oriente; essa era chiusa.
[2]Mi disse: «Questa porta rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno
vi passerà, perché c'è passato il Signore, Dio d'Israele. Perciò resterà
chiusa. [3]Ma il principe, il principe siederà in essa per cibarsi
davanti al Signore; entrerà dal vestibolo della porta e di lì uscirà».
Regole di ammissione al
tempio
[4]Poi mi condusse
per la porta settentrionale, davanti al tempio. Guardai ed ecco la gloria del
Signore riempiva il tempio. Caddi con la faccia a terra [5]e il
Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, stà attento, osserva bene e ascolta
quanto io ti dirò sulle prescrizioni riguardo al tempio e su tutte le sue
leggi; stà attento a come si entra nel tempio da tutti gli accessi del
santuario. [6]Riferirai a quei ribelli, alla gente d'Israele: Così
dice il Signore Dio: Troppi sono stati per voi gli abomini, o Israeliti! [7]Avete
introdotto figli stranieri, non circoncisi di cuore e non circoncisi di
carne, perché stessero nel mio santuario e profanassero il mio tempio, mentre
mi offrivate il mio cibo, il grasso e il sangue, rompendo così la mia
alleanza con tutti i vostri abomini. [8]Non vi siete presi voi la cura
delle mie cose sante ma avete affidato loro, al vostro posto, la custodia del
mio santuario. [9]Così dice il Signore Dio: Nessuno straniero, non
circonciso di cuore, non circonciso nella carne, entrerà nel mio santuario,
nessuno di tutti gli stranieri che sono in mezzo agli Israeliti.
I leviti
[10]Anche i
leviti, che si sono allontanati da me nel traviamento d'Israele e hanno
seguito i loro idoli, sconteranno la propria iniquità; [11]serviranno
nel mio santuario come guardie delle porte del tempio e come servi del
tempio; sgozzeranno gli olocausti e le vittime del popolo e staranno davanti
ad esso pronti al suo servizio. [12]Poiché l'hanno servito davanti ai
suoi idoli e sono stati per la gente d'Israele occasione di peccato, perciò
io ho alzato la mano su di loro - parola del Signore Dio - ed essi
sconteranno la loro iniquità. [13]Non si avvicineranno più a me per
servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose sante e santissime, ma
sconteranno la vergogna degli abomini che hanno compiuti. [14]Affido
loro la custodia del tempio e ogni suo servizio e qualunque cosa da compiere
in esso.
I sacerdoti
[15]I sacerdoti
leviti figli di Zadòk, che hanno osservato le prescrizioni del mio santuario
quando gli Israeliti si erano allontanati da me, si avvicineranno a me per
servirmi e staranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue. Parola
del Signore Dio. [16]Essi entreranno nel mio santuario e si
avvicineranno alla mia tavola per servirmi e custodiranno le mie prescrizioni.
[17]Quando entreranno dalle porte dell'atrio interno, indosseranno
vesti di lino; non porteranno alcun indumento di lana, quando essi
eserciteranno il ministero alle porte dell'atrio interno e nel tempio. [18]Porteranno
in capo turbanti di lino e avranno mutande ai fianchi: non si cingeranno di
quanto provochi il sudore. [19]Quando usciranno nell'atrio esterno
verso il popolo, si toglieranno le vesti con le quali hanno ufficiato e le
deporranno nelle stanze del santuario: indosseranno altre vesti per non
comunicare con esse la consacrazione al popolo. [20]Non si raderanno
il capo, né si lasceranno crescere la chioma, ma avranno i capelli
normalmente tagliati. [21]Nessun sacerdote berrà vino quando dovrà
entrare nell'atrio interno. [22]Non prenderanno in sposa una vedova,
né una ripudiata, ma solo una vergine della stirpe d'Israele: potranno
sposare però una vedova, se è la vedova di un sacerdote. [23]Indicheranno
al mio popolo ciò che è santo e ciò che è profano e gli insegneranno ciò che
è mondo e ciò che è immondo. [24]Nelle liti essi saranno i giudici e
decideranno secondo le mie leggi. In tutte le mie feste osserveranno le mie
leggi e i miei statuti e santificheranno i miei sabati. [25]Nessuno di
essi si avvicinerà a un cadavere per non rendersi immondo, ma potrà rendersi
immondo per il padre, la madre, un figlio, una figlia, un fratello o per una
sorella non maritata: [26]dopo essersi purificato, gli si conteranno
sette giorni [27]e quando egli rientrerà nel luogo santo, nell'atrio
interno per servire nel santuario, offrirà il suo sacrificio espiatorio.
Parola del Signore Dio. [28]Essi non avranno alcuna eredità. Io sarò
la loro eredità: non sarà dato loro alcun possesso in Israele; io sono il
loro possesso. [29]Saranno loro cibo le oblazioni, i sacrifici
espiatori, i sacrifici di riparazione; apparterrà loro quanto è stato votato
allo sterminio in Israele. [30]La parte migliore di tutte le vostre
primizie e ogni specie di offerta apparterranno ai sacerdoti: così darete al
sacerdote le primizie dei vostri macinati, per far posare la benedizione
sulla vostra casa. [31]I sacerdoti non mangeranno la carne di alcun
animale morto di morte naturale o sbranato, di uccelli o di altri animali».
Capitolo 45
Divisione del paese.
Parte del Signore
[1]«Quando voi
spartirete a sorte la regione, in eredità, preleverete dal territorio, in
offerta al Signore, una porzione sacra, lunga venticinquemila cubiti e larga
ventimila: essa sarà santa per tutta la sua estensione. [2]Di essa
sarà per il santuario un quadrato di cinquecento cubiti per cinquecento, con
una zona libera all'intorno di cinquanta cubiti. [3]In quella
superficie misurerai un tratto di venticinquemila cubiti di lunghezza per
diecimila di larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei santi. [4]Esso
sarà la parte sacra del paese, sarà per i sacerdoti ministri del santuario,
che si avvicinano per servire il Signore: questo luogo servirà per le loro
case e come luogo sacro per il santuario. [5]Uno spazio di
venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza sarà il
possesso dei leviti che servono nel tempio, con città dove abitare. [6]Come
possesso poi delle città assegnerete un tratto di cinquemila cubiti di
larghezza per venticinquemila di lunghezza, parallelo alla parte assegnata al
santuario: apparterrà a tutta la gente d'Israele.
Parte del principe
[7]Al principe
sarà assegnato un possesso di qua e di là della parte sacra e del territorio
dalle città, al fianco della parte sacra e al fianco del territorio della
città, a occidente fino all'estremità occidentale e a oriente sino al confine
orientale, per una lunghezza uguale a ognuna delle parti, dal confine
occidentale sino a quello orientale. [8]Questa sarà la sua terra, il
suo possesso in Israele e così i miei prìncipi non opprimeranno il mio
popolo, ma lasceranno la terra alla gente d'Israele, alle sue tribù». [9]Dice
il Signore Dio: «Basta, prìncipi d'Israele, basta con le violenze e le
rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia; eliminate le vostre
estorsioni dal mio popolo. Parola del Signore Dio. [10]Abbiate bilance
giuste, efa giusta, bat giusto. [11]L'efa e il bat
saranno della medesima misura così che il bat e l'efa
contengano un decimo del comer, la loro misura sarà in relazione al comer.
[12]Il siclo sarà di venti ghere: venti sicli, venticinque
sicli e quindici sicli saranno la vostra mina.
Offerte per il culto
[13]Questa sarà
l'offerta che voi preleverete: un sesto di efa per ogni comer
di frumento e un sesto di efa per ogni comer di orzo. [14]Norma
per l'olio - che si misura con il bat - è un decimo del bat per
ogni kor. Dieci bat corrispondono ad un comer, perché
dieci bat formano un comer. [15]Dal gregge, una pecora
ogni duecento, dai prati fertili d'Israele. Questa sarà data per le
oblazioni, per gli olocausti, per i sacrifici di comunione, in espiazione per
loro. Parola del Signore Dio. [16]Tutta la popolazione del paese sarà
tenuta a questa offerta verso il principe d'Israele. [17]A carico del
principe saranno gli olocausti, le oblazioni e le libazioni nelle solennità,
nei noviluni e nei sabati, in tutte le feste della gente d'Israele. Egli
provvederà per il sacrificio espiatorio, l'oblazione, l'olocausto e il
sacrificio di comunione per l'espiazione della gente d'Israele».
Festa della pasqua
[18]Dice il
Signore Dio: «Il primo giorno del primo mese, prenderai un giovenco senza
difetti e purificherai il santuario. [19]Il sacerdote prenderà il
sangue della vittima per il peccato e lo metterà sugli stipiti del tempio e
sui quattro angoli dello zoccolo dell'altare e sugli stipiti delle porte
dell'atrio interno. [20]Lo stesso farà il sette del mese per chi abbia
peccato per errore o per ignoranza: così purificherete il tempio. [21]Il
quattordici del primo mese sarà per voi la pasqua, festa d'una settimana di giorni:
mangeranno pane azzimo. [22]In quel giorno il principe offrirà, per sé
e per tutto il popolo del paese, un giovenco per il peccato; [23]nei
sette giorni della festa offrirà in olocausto al Signore sette giovenchi e
sette montoni, senza difetti, in ognuno dei sette giorni, e un capro in
sacrificio per il peccato, ogni giorno. [24]In oblazione offrirà un'efa
per giovenco e un'efa per montone, con un hin di olio per ogni efa.
Festa delle capanne
[25]Il quindici
del settimo mese farà per la festa come in quei sette giorni, per i sacrifici
espiatori, per gli olocausti, le oblazioni e l'olio».
Capitolo 46
Regolamenti diversi
[1]Dice il
Signore Dio: «Il portico dell'atrio interno che guarda a oriente rimarrà
chiuso nei sei giorni di lavoro; sarà aperto il sabato e nei giorni del
novilunio. [2]Il principe entrerà dal di fuori passando dal vestibolo
del portico esterno e si fermerà presso lo stipite del portico, mentre i
sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo sacrificio di comunione. Egli
si prostrerà sulla soglia del portico, poi uscirà e il portico non sarà
chiuso fino al tramonto. [3]Il popolo del paese si prostrerà nei
sabati e nei giorni del novilunio all'ingresso del portico, davanti al
Signore. [4]L'olocausto che il principe offrirà al Signore nel giorno
di sabato sarà di sei agnelli e un montone senza difetti; [5]come
oblazione offrirà un'efa per il montone, per gli agnelli quell'offerta
che potrà dare; di olio un hin per ogni efa. [6]Nel
giorno del novilunio offrirà in olocausto un giovenco senza difetti, sei
agnelli e un montone senza difetti; [7]in oblazione, un'efa per
il giovenco e un'efa per il montone e per gli agnelli quanto potrà
dare; d'olio, un hin per ogni efa. [8]Quando il principe
entrerà, dovrà entrare passando per l'atrio del portico e da esso uscirà. [9]Quando
verrà il popolo del paese davanti al Signore nelle solennità, coloro che
saranno entrati dalla porta di settentrione per adorare, usciranno dal
portico di mezzogiorno; quelli che saranno entrati dal portico di mezzogiorno
usciranno dal portico di settentrione. Nessuno uscirà dal portico da cui è
entrato ma uscirà da quello opposto. [10]Il principe sarà in mezzo a
loro; entrerà come entrano loro e uscirà come escono loro. [11]Nelle
feste e nelle solennità l'oblazione sarà di un'efa per il giovenco e
di un'efa per il montone; per gli agnelli quello che potrà dare;
l'olio sarà di un hin per ogni efa. [12]Quando il
principe vorrà offrire volontariamente al Signore un olocausto o sacrifici di
comunione, gli sarà aperto il portico che guarda ad oriente e offrirà
l'olocausto e il sacrificio di comunione come li offre nei giorni di sabato;
poi uscirà e il portico verrà chiuso appena sarà uscito. [13]Ogni
giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un anno, senza
difetti; l'offrirai ogni mattina. [14]Su di esso farai ogni mattina
un'oblazione di un sesto di efa; di olio offrirai un terzo di hin
per intridere il fior di farina: è un'oblazione al Signore, la legge
dell'olocausto quotidiano. [15]Si offrirà dunque l'agnello,
l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è l'olocausto quotidiano». [16]Dice
il Signore Dio: «Se il principe darà in dono ad uno dei suoi figli qualcosa
della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi figli come eredità. [17]Se
invece egli farà sulla sua eredità un dono a uno dei suoi servi, il dono
apparterrà al servo fino all'anno dell'affrancamento, poi ritornerà al
principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli. [18]Il principe non
prenderà niente dell'eredità del popolo, privandolo, con esazioni, del suo
possesso; egli lascerà in eredità ai suoi figli parte di quanto possiede,
perché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso». [19]Poi
egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco del portico, alle
stanze del santuario destinate ai sacerdoti, dalla parte di settentrione: ed
ecco alla estremità di occidente un posto riservato. [20]Mi disse:
«Questo è il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei sacrifici di
riparazione e di espiazione e dove cuoceranno le oblazioni, senza portarle
fuori nell'atrio esterno e correre il rischio di comunicare la consacrazione
al popolo». [21]Mi condusse nell'atrio esterno e mi fece passare
presso i quattro angoli dell'atrio e a ciascun angolo dell'atrio vi era un
cortile; [22]quindi ai quattro angoli dell'atrio vi erano quattro
piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi trenta, tutti d'una stessa
misura. [23]Un muro girava intorno a tutt'e quattro e dei fornelli
erano costruiti in basso intorno al muro. [24]Egli mi disse: «Queste
sono le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del popolo».
Capitolo 47
La sorgente del tempio
[1]Mi condusse
poi all'ingresso del tempio e vidi che sotto la soglia del tempio usciva
acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente.
Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale
dell'altare. [2]Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece
girare all'esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che
l'acqua scaturiva dal lato destro. [3]Quell'uomo avanzò verso oriente
e con una cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi fece attraversare
quell'acqua: mi giungeva alla caviglia. [4]Misurò altri mille cubiti,
poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri
mille cubiti, poi mi fece attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi. [5]Ne
misurò altri mille: era un fiume che non potevo attraversare, perché le acque
erano cresciute, erano acque navigabili, un fiume da non potersi passare a
guado. [6]Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?». Poi mi
fece ritornare sulla sponda del fiume; [7]voltandomi, vidi che sulla
sponda del fiume vi era un grandissima quantità di alberi da una parte e
dall'altra. [8]Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione
orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne
risanano le acque. [9]Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva
il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove
giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. [10]Sulle
sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di
reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del
Mar Mediterraneo. [11]Però le sue paludi e le sue lagune non saranno
risanate: saranno abbandonate al sale. [12]Lungo il fiume, su una riva
e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non
appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le
loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le
foglie come medicina».
I confini del paese
[13]Dice il
Signore Dio: «Questi saranno i confini della terra che spartirete fra le
dodici tribù d'Israele, dando a Giuseppe due parti. [14]Ognuno di voi
possederà come l'altro la parte di territorio che io alzando la mano ho
giurato di dare ai vostri padri: questa terra sarà in vostra eredità. [15]Ecco
dunque quali saranno i confini del paese. A settentrione, dal Mar
Mediterraneo lungo la via di Chetlòn fino a Zedàd; [16]il territorio
di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra il territorio di Damasco e quello di
Amat, Cazer-Ticòn, che è sulla frontiera di Hauràn. [17]Quindi la
frontiera si estenderà dal mare fino a Cazer-Enòn, con il territorio di
Damasco e quello di Amat a settentrione. Questo il lato settentrionale. [18]A
oriente, fra l'Hauràn, Damasco e Gàlaad e il paese d'Israele, sarà di confine
il Giordano, fino al mare orientale, e verso Tamàr. Questo il lato orientale.
[19]A mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di Meriba-Kadès, fino al
torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato meridionale verso il
Negheb. [20]A occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine sino davanti
all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale. [21]Vi spartirete
questo territorio secondo le tribù d'Israele. [22]Lo dividerete in
eredità fra voi e i forestieri che abitano con voi, i quali hanno generato
figli in mezzo a voi; questi saranno per voi come indigeni fra gli Israeliti
e tireranno a sorte con voi la loro parte in mezzo alle tribù d'Israele. [23]Nella
tribù in cui lo straniero è stabilito, là gli darete la sua parte». Parola
del Signore Dio.
Capitolo 48
Divisione del paese
[1]Questi sono i
nomi delle tribù: dal confine settentrionale, lungo la via di Chetlòn che
conduce ad Amat, fino a Cazer-Enòn, con a settentrione la frontiera di
Damasco e lungo il confine di Amat, dal lato d'oriente fino al mare, sarà
assegnata a Dan una parte. [2]Sulla frontiera di Dan, dal limite
orientale al limite occidentale: Aser, una parte. [3]Sulla frontiera
di Aser, dal limite orientale fino al limite occidentale: Nèftali, una parte.
[4]Sulla frontiera di Nèftali, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Manàsse, una parte. [5]Sulla frontiera di Manàsse, dal
limite orientale fino al limite occidentale: Efraim, una parte. [6]Sulla
frontiera di Efraim, dal limite orientale fino al limite occidentale: Ruben,
una parte. [7]Sulla frontiera di Ruben, dal limite orientale fino al
limite occidentale: Giuda, una parte. [8]Sulla frontiera di Giuda, dal
limite orientale fino al limite occidentale, starà la porzione che
preleverete, larga venticinquemila cubiti e lunga come una delle parti dal
limite orientale fino al limite occidentale: in mezzo sorgerà il santuario. [9]La
parte che voi preleverete per il Signore avrà venticinquemila cubiti di
lunghezza per ventimila di larghezza. [10]Ai sacerdoti apparterrà la
parte sacra del territorio, venticinquemila cubiti a settentrione e diecimila
di larghezza a ponente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e
venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo sorgerà il
santuario del Signore. [11]Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai
figli di Zadòk, che furono fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel
traviamento degli Israeliti come traviarono i leviti. [12]Sarà per
loro come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del paese, cosa
santissima, a fianco del territorio assegnato ai leviti. [13]I leviti,
lungo il territorio dei sacerdoti, avranno venticinquemila cubiti di
lunghezza per diecimila di larghezza: tutta la lunghezza sarà di
venticinquemila cubiti e tutta la larghezza di diecimila. [14]Essi non
ne potranno vendere né permutare, né potrà essere alienata questa parte
migliore del paese, perché è sacra al Signore. [15]I cinquemila cubiti
di lunghezza che restano sui venticinquemila, saranno terreno profano per la
città, per abitazioni e dintorni; in mezzo sorgerà la città. [16]Le
sue misure saranno le seguenti: il lato settentrionale avrà
quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale, quattromilacinquecento
cubiti; il lato orientale quattromilacinquecento cubiti e il lato occidentale
quattromilacinquecento cubiti. [17]I dintorni della città saranno
duecentocinquanta cubiti a settentrione, duecentocinquanta a mezzogiorno,
duecentocinquanta a oriente e duecentocinquanta a ponente. [18]Rimarrà
accanto alla parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a oriente e
diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per coloro che prestan
servizio nella città, [19]i quali saranno presi da tutte le tribù
d'Israele. [20]Tutta la zona sarà di venticinquemila cubiti per
venticinquemila. Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona
sacra. [21]Il resto, da una parte e dall'altra della zona sacra e del
possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti della zona sacra
a oriente, verso il confine orientale, e a ponente, su un fronte di
venticinquemila cubiti verso il confine occidentale, parallelamente alle parti,
sarà per il principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno in
mezzo, [22]fra il possesso dei leviti e il possesso della città, e fra
ciò che spetta al principe; quel che si trova tra la frontiera di Giuda e
quella di Beniamino sarà del principe. [23]Per le altre tribù, dalla
frontiera orientale a quella occidentale: Beniamino, una parte. [24]Al
lato del territorio di Beniamino, dalla frontiera orientale a quella
occidentale: Simeone, una parte. [25]Al lato del territorio di
Simeone, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Issacar, una parte. [26]Al
lato del territorio di Issacar, dalla frontiera orientale a quella
occidentale: Zàbulon, una parte. [27]Al lato del territorio di
Zàbulon, dalla frontiera orientale a quella occidentale: Gad, una parte. [28]Al
lato del territorio di Gad, dalla frontiera meridionale verso mezzogiorno, la
frontiera andrà da Tamàr alle acque di Meriba-Kadès e al torrente che va al
Mar Mediterraneo. [29]Questo è il territorio che voi dividerete a sorte
in eredità alle tribù d'Israele e queste le loro parti, dice il Signore Dio.
Le porte di Gerusalemme
[30]Queste
saranno le uscite della città: sul lato settentrionale:
quattromilacinquecento cubiti. [31]Le porte della città porteranno i
nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a settentrione: la porta di Ruben, una;
la porta di Giuda, una; la porta di Levi, una. [32]Sul lato orientale:
quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Giuseppe, una; la
porta di Beniamino, una; la porta di Dan, una. [33]Sul lato
meridionale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Simeone,
una; la porta di Issacar, una; la porta di Zàbulon, una.
[34]Sul lato
occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di Gad, una;
la porta di Aser, una; la porta di Nèftali, una. [35]Perimetro totale:
diciottomila cubiti. La città si chiamerà da quel giorno in poi: Là è il
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