Canti Francescani
 
 
Forza venite gente

(coro) Forza venite gente che in piazza si va
un grande spettacolo c'è.
Francesco al padre la
roba ridà.
(Pietro) Rendimi tutti i soldi che hai!
(Franc.) Eccoli i tuoi soldi, tieni padre, sono tuoi
eccoti la giubba di velluto se la vuoi.
Non mi serve nulla
con un saio me ne andrò.
Eccoti le scarpe, solo i piedi mi terrò.
Butto via il passato,
il nome che mi hai dato tu.
Nudo come un verme
non ti devo niente più.
(Chiara) Non avrà più casa, più famiglia non avrà.
(Franc.) Ora avrò soltanto
un padre che si chiama Dio.
(coro) Forza venite gente che in piazza si va
un grande spettacolo c'è.
Francesco al padre la roba ridà.
(Pietro) Figlio degenerato che sei!
(Chiara) Non avrà più casa più famiglia non avrai.
Non sai più chi eri
ma sai quello che sarai.
(Franc.) Figlio della strada, vagabondo sono io.
Col destino in tasca
ora il mondo è tutto mio.
Ora sono un uomo perché libero sarò,
ora sono ricco perché niente più vorrò.
(Chiara) Nella sua bisaccia pane e fame e poesia.
(Franc.) Fiori di speranza segneranno la mia via.
Forza venite gente che in piazza si va
un grande spettacolo c'è.
(Chiara) Francesco ha scelto la sua libertà.
(Pietro) Figlio degenerato che sei!
(coro) Figlio degenerato che sei!
(Chiara) Ora sarà diverso da noi...
 
 
 Sorella Provvidenza

(Franc.) Io Francesco coi miei compagni
Fra Masseo e Frate Maggio
piedi scalzi sempre in viaggio
sulla strada polverosa.
(coro) Poco pane
poco pane
per mangiare.
Tanta terra
tanta terra
per dormire.
(Franc.) Rondinelle del Signore
è uno zingaro il vostro cuore.
(coro) E sulla strada

(Franc.) la strada stretta
(coro) polverosa
(Franc.) che porta in cielo
(coro) d'ogni cosa saremmo senza
(Provvid.) ...se Sorella Provvidenza
non venisse incontro a voi.
Perché siete di quelli
che non hanno paura,
perché siete di quelli che non vogliono
niente, niente, niente
e non comprate e non vendete
e non prestate e non riavete
perché voi soli siete certi ch'io ci sia
e seminate la speranza per la via
un grappolo d'uva e una fonte chiara
non mancherà.
(coro) Vai Francesco coi tuoi compagni
centomila piedi scalzi
tasche vuote e cuore in festa

(Provvid.) dal tuo seme una foresta.
 
Stanotte ragazzi

Stanotte ragazzi che malinconia
un vecchio compagno se n'è andato via
qualcosa luccica negli occhi tuoi
da quando Francesco non è più con noi.
Il vino stanotte non ha più sapore,
l'amore stanotte non è più l'amore
noi siamo stanchi come stanchi eroi
da quando Francesco non è più con noi.
È vuota la città, è morta l'allegria,
la vita è senza fantasia e non c'è più felicità
È vuota la città, è morta l'allegria,
la vita è senza fantasia e non c'è più felicità
Stanotte ci manca quel suo viso strano,
quegli occhi che guardavano lontano,
quel suo sorriso pieno di bontà,
per questo stanotte è vuota la città.
È vuota la città, è morta l'allegria,
la vita è senza fantasia e non c'è più felicità
È vuota la città...
Stanotte il vino non ha più sapore,
l'amore stanotte non è più l'amore
un vecchio amico se n'è andato via
e qui rimane la malinconia.

Addio, frate!
 
I miei capelli

(Chiara) I miei capelli taglierò,
lascerò le vesti e gli ori
e i miei pensieri.
I miei pensieri lascerò,
la mia cara gioventù,
le speranze mie di ieri.
E me ne andrò via da tutto e via da me
per la strada dove lui
scalzo e povero già va...
Qui le lunghe sere, i muri bianchi,
le mie preghiere
pensieri puri tra bianchi muri
di veste bianca mi vestirò...
(coro) I tuoi pensieri lascerai,
la tua cara gioventù,
le speranze tue di ieri.
(Chiara) E me ne andrò via da tutto e via da me
per la strada dove lui
scalzo e povero già va...
Qui le lunghe sere, i muri bianchi,
le mie preghiere
pensieri puri tra bianchi muri
di veste bianca mi vestirò...
Ventiquattro piedi siamo

Andiamo, andiamo, ventiquattro piedi siamo.
Andiamo, andiamo, con un cuore solo andiamo.
Andiamo, andiamo, da Messer lo Papa andiamo.
Chiediamo la mano di Madonna Povertà.
Regola uno ti chiediamo il permesso
di possedere mai nessun possesso.
Regola due noi chiediamo licenza
di far l'amore con Sora Pazienza.
Regola tre consideriamo fratelli
i fiori, i lupi, gli usignoli e gli agnelli.
Per nostro tetto noi vogliamo le stalle,
per nostro pane strade e libertà.
Andiamo, andiamo, figli della strada siamo.
Andiamo, andiamo, come cani sciolti andiamo.
Andiamo, andiamo, con le scarpe degli indiani.
Chiediamo la mano di Madonna Povertà.
Regola uno ti chiediamo il permesso
di possedere mai nessun possesso.
Regola due noi chiediamo licenza
di far l'amore con Sora Pazienza.
Regola tre portare un cuore giocondo
fino ai confini dei confini del mondo.
Acqua sorgente per i nostri pensieri,
per nostro pane strade e libertà.
Andiamo, andiamo, ventiquattro piedi siamo.
Andiamo, andiamo, per la nostra strada andiamo.

 E volare volare

(coro) E il sole uscì color cinese
e il suo ventaglio al cielo aprì.
E in quel fantastico paese
Francesco dentro a un quadro naïf.
E tutto il cielo è sceso in terra
e uccelli a frotte ai piedi miei.
Buongiorno piccoli fratelli,
felicità della tribù di Dio.
(coro) E volare volare, volare volare
(Franc.) noi siamo l'allegria
(coro) E volare volare, volare volare
(Franc.) leggero il cuore sia
(coro) E volare volare, volare volare
(Franc.) chi ha piume volerà, sì
(coro) Na na naneu nané nanà
Na na naneu nané nanà
(coro) E come a tanti fraticelli
a gufi e passeri parlò
(Franc.) Attraversate monti e valli
e dite a tutti quello che dirò.
(coro) E volare volare, volare volare
(Franc.) noi siamo l'allegria
(coro) E volare volare, volare volare
(Franc.) leggero il cuore sia
(coro) E volare volare, volare volare
(Franc.) chi ha piume volerà, sì
(coro) Na na naneu nané nanà
Na na naneu nané nanà

 Posso dire amore a tutti

 (Chiara) Posso dire amore a tutti,
posso dire amore a Dio
ma non posso più dire “amore mio” a te.
Perché mio non è più niente
e un amore mio non c'è
e non posso più dirti “amore mio”
perché, perché?
(Franc.) Chiara, Chiara no,
se ti avessi sarei ricco più di un re.
E tu lo sai
la ricchezza non è fatta più per me.
(Chiara) Con le mani accarezzare
di un lebbroso posso il viso
ma non posso più carezzare il tuo,
perché?
La tua sposa, la Rinuncia,
forse è bella più di me.
Tu dai tutto a lei, a me nulla dai,
perché, perché?
(Franc.) Chiara, Chiara no,
se ti avessi sarei ricco più di un re.
E tu lo sai
la ricchezza non è fatta più per me.
(coro) Quell'amore non è più per noi.
 
 Il lupo
(Lupo) Il lupo a Gubbio sono solo io
agnelli e vacche è tutto quanto mio.
Se la foresta il cibo non mi dà
io mangio carne d'uomo di città.
Io mi travesto come meglio posso
per ingannare Cappuccetto Rosso.
Al mondo tutti sanno che non c'è
un figlio di puttana come me,
come come me.
(Franc.) Ed eccolo qua l'agnellino di Dio
(Lupo) Agnellino a me? Beeeh!
(Franc.) Il lupo cattivo che mangia la gente
e che rimorso non sente mai
(Lupo) Ah, ah, ah!
(Franc.) per tutto il male che fa
ma che da adesso in poi
più mansueto di un agnello sarà.
(coro) Dai Francesco, dai, fa' vedere chi sei
diglielo anche tu non uccidere più.
La la la la la, la la la la la.
Dai Francesco, dai, fa' vedere chi sei.
(Lupo) Certo colpa non ho
se sono al mondo anch'io
Beh, dimmi!
Cosa mangio se qui niente è mio?
(Franc.) Se tu la pace fai con la città
vedrai che da mangiare ci sarà.
(Lupo) Si però, però, però...
però per via di questa brutta faccia
la gente sempre mi darà la caccia.
(Franc.) Ma se nel mondo più fiducia avrai
perfino bello tu diventerai.
(Lupo) Magari!
(coro) E a braccetto
(Franc.) Frate Lupo
(coro) zampa e mano
(Lupo) Frate Frate
(coro) Frate e Lupo piano piano
han lasciato la foresta
verso Gubbio tutta in festa.
La la la...
Se suor campana suona
den din dan din don dan
il lupo si perdona
den din don dan
se suor campana canta
den din dan din don dan
il lupo non spaventa
den din don dan
se suor campana chiama
den din dan din don dan
la gente il lupo sfama
den din don dan
se suor campana squilla
den din dan din don dan
in cielo il sole brilla
den din don dan.

 L'angelo biondo

L'angelo biondo che ha lui nella mente
la voce che sente parlargli di Dio sono io.
L'angelo d'oro che canta nel sonno
che splende nel buio, che tutto fa chiaro
per lui sono io.
Io fatto d'aria e di luce celeste, lo so, non esisto,
non sono di queste contrade ma so
che c'è un posto nel cuore di un uomo
e che vivo nel sogno per lui.
mmm
(Angelo)
Io fatto d'aria di luce
e di niente
la voce che sente
parlargli di Dio
sono io.
Solo mi vede,
lui solo mi crede
per lui sono sceso
tra queste contrade,
soltanto per lui.
(Franc.)
Tu fatto d'aria
di luce e di niente
la voce che sento
parlarmi di Dio
sei tu.
Solo ti vedo,
io solo ti credo
per me sei sceso
tra queste contrade,
soltanto per me.
Favola d'oro, bisogno di cielo
mi vesto di cielo, mi copro di piume
gli faccio da lume nel buio profondo,
io l'angelo biondo che parla con lui.
mmm
 
 Venite cavalieri

Venite cavalieri, saltimbanchi e vagabondi,
venite zoppi e dritti, miserabili e giocondi
la fiamma della fede purifica ogni pecca
cacciamo l'infedele, rimandiamolo alla Mecca.
Venite cani e gatti, schiavi, nobili e mercanti,
venite coi somari, con ronzini e ronzinanti.
Vogliamo la gloria sui campi di battaglia.
Evviva la Crociata che fa santa la canaglia.
Prenotiamoci con zelo un biglietto per il cielo,
prenotiamoci con zelo un biglietto per il cielo.
Venite sognatori, venturieri e farabutti
laggiù c'è pane e morte, gloria e femmine per tutti.
Il giorno del riscatto già bussa ai nostri cuori.
Ingrossa come un fiume la Crociata contro i Mori.
Gerusalemme chiama, noi dobbiamo farla nostra
avanti lancia in resta per la bella santa giostra
a morte l'infedele, rompiamogli le corna.
Siccome Dio lo vuole tutto quadra e tutto torna.
Prenotiamoci con zelo un biglietto per il cielo,
prenotiamoci con zelo un biglietto per il cielo.
Tu Francesco in Terrasanta
Dice che coi pezzenti suoi per la Crociata s'imbarcò
con quei poveri diavoli in Terrasanta arrivò.
E così quell'illuso lì Ierusalemme conquistò
e di gloria lui si coprì
solo perché nemici non ne trovò
solo perché nemici non ne trovò.
Tu Francesco in Terrasanta scalzo te ne vai,
tu Francesco la tua guerra come vincerai?
Senza spada né corazza, ma che crociato sei?
Con un saio e un crocifisso come finirai, mah?
In Terrasanta te ne vai.
Dice che non fu il primo lui
che dal Sultano si fermò,
ma dei Cristiani fu il primo che
la testa a casa riportò.
E così quell'ingenuo lì anche l'impossibile sfidò
e col cordone del saio suo
quel gran Sultano accalappiò
quel gran Sultano accalappiò.
Tu Francesco in Terrasanta scalzo te ne vai,
tu Francesco la tua guerra come vincerai?
Senza spada né corazza, ma che crociato sei?
Con un saio e un crocifisso come finirai, mah?
In Terrasanta te ne vai.

 La luna

(Franc.) Luna, luna là...
che solitaria in cielo stai
e tutto vedi e nulla sai...
(Arabo) Luna, luna là...
che sui confini nostri vai
e fronti e limiti non hai
e tutti noi uguali fai.
(Franc.) Tu che risplendi
sui nostri visi bianchi o neri
tu che ispiri e diffondi
uguali brividi e pensieri
fra tutti noi quaggiù
(Arabo) Luna, luna là...
mantello bianco di pietà,
presenza muta di ogni Dio,
del suo, del mio, del Dio che sai...
(Franc.) Tu che fai luce
all'uomo errante in ogni via
dacci pace, la tua pace
la bianca pace e così sia
per questa umanità.
(coro) Ah, ah, bianca luna, bianca luna (4v.)
 
  È Natale

Ecco la stalla di Greccio con l'asino e il bove
e i pastori di coccio che accorrono già.
Monti di sughero, prati di muschio
col gesso per neve, lo specchio per fosso,
la stella che va.
Ecco la greppia, Giuseppe e Maria,
lassù c'è già l'angelo di cartapesta
che insegna la via, che annuncia le festa
che il mondo lo sappia e che canti così:
È Natale, è Natale, è Natale anche qui.
Ecco la stalla di Greccio con l'asino e il bove
e i pastori di coccio che accorrono già.
Monti di sughero, prati di muschio
col gesso per neve, lo specchio per fosso,
la stella che va.
Carta da zucchero, fiocchi di lana,
le stelle e la luna stagnola d'argento
la vecchia che fila, l'agnello che bruca
la gente che dica e che canti così:
È Natale, è Natale, è Natale anche qui.
Ecco il Presepio giocondo che va per il mondo
per sempre portando la buona novella
seguendo la stella che splende nel cielo
e che annuncia così:
È Natale, è Natale, è Natale anche qui.
 
La sposa di Gesù

La sposa di Gesù starà con Lui lassù
accanto Gli starà e amore Gli darà.
Amore Gli darò, darò soltanto a Lui
l'amore che non ho a un uomo dato mai,
dato mai.
Ma se quel giorno là Gesù non mi vorrà
a chi darò più io l'immenso amore mio?
Nel grande cielo blu sospeso resterà
l'amore che non ho a un uomo dato mai,
dato mai.
Ammazziamoli
A me! Ammazziamoli, dai!
A me! Ammazziamoli, dai!
A me! Ammazziamoli, dai!
A me! Ammazziamoli, dai!
Eccoli, sono presi in trappola.
Non mi avrete mai
Ti uccideremo noi!
Vi uccideremo noi!
Il capo spetta a me.
Eccomi, le mi mani non tremano, il vigliacco sei tu!
No, tu!
Sgozzalo, dagli ferro da mordere!
Dagli, buttalo giù!
Vedrai! Vedrai!
Pentiti! Raccomanda l'anima!
La tua morte è qui, su questa lama...
No! La lama buona è mia, sei tu che morirai!
Fermali! Accorrete, si ammazzano!
No, fermatevi, no!
Donne, via di qui, via di qui
donne voi!
La violenza siamo noi...
la violenza, la forza, la guerra siamo noi.
A te! A te! A te!

Morire sì, ma non così

Sì, morire sì, morire sì, ma non così...
Sapere che da un grido in là...
Sì, morire sì, morire sì, ma non così...
Pensare: il mondo crollerà e nulla poi più ci sarà.
Qui, sopra il vuoto guardare l'attimo che avanza
la certezza dell'ignoto che copre l'ultima speranza, e tutto finirà.
Morire sì, punirmi sì, ma non così...
Tu, boia, tu destino mio, tu non sei Dio,
tu non sei Dio.
Tu che mi uccidi, ma non per odio o per follia,
tu l'offendi, tu lo sfidi, tu togli a Dio la vita mia,
tu, uomo come me.

Perfetta letizia
Frate Leone, agnello del Signore
per quanto possa un frate sull'acqua camminare,
sanare gli ammalati o vincere ogni male
o far vedere i ciechi e i morti camminare...
Frate Leone, pecorella del Signore
per quanto possa un santo frate
parlare ai pesci e agli animali
e possa ammansire i lupi e farli amici come i cani,
per quanto possa lui svelarci
che cosa ci darà il domani...
Tu scrivi che questa non è:
Perfetta Letizia, Perfetta Letizia, Perfetta Letizia.
Frate Leone, agnello del Signore
per quanto possa un frate parlare tanto bene
da far capire i sordi e convertire i ladri,
per quanto anche all'inferno lui possa far cristiani.
Tu scrivi che questa non è:
Perfetta Letizia, Perfetta Letizia, Perfetta Letizia.
Se in mezzo a Frate Inverno
tra neve, freddo e vento
stasera arriveremo a casa
e busseremo giù al portone
bagnati, stanchi ed affamati;
ci scambieranno per due ladri,
ci scacceranno come cani,
ci prenderanno a bastonate
e al freddo toccherà aspettare
con Sora Notte e Sora Fame
e se sapremo pazientare
bagnati, stanche e bastonati
pensando che così Dio vuole
e il Male trasformarlo in Bene.
Tu scrivi che questa è:
Perfetta Letizia, Perfetta Letizia, Perfetta Letizia.
Frate Leone questa è, Frate Leone questa è,
Frate Leone questa è:
Perfetta Letizia, Perfetta Letizia, Perfetta Letizia.
  

La povertà

Quando quel giorno Francesco verrà
io voglio dirgli così:
dimmi se sono la tua Povertà,
io che son povera qui.
A Francesco quel giorno dirò:
tu lo sai che ricchezza non ho.
Pane e cielo io mangio con te
ma il mio cuore leggero non è.
E lui, Francesco, mandato da Dio
sul cuore mio piangerà.
Che povertà - gli dirò - sono io?
E lui, Francesco, dirà:
Povertà, Povertà non è Dio
se sarà come qui schiavitù.
Pane e cielo sapore non ha
se il tuo pane non è libertà.
Quando quel giorno Francesco verrà
ali di rondine avrò
e su nel libero cielo con lui io, Povertà, volerò.

Semplicità sorella mia

(coro) Semplicità sorella mia
un pane tondo un morso e via
semplicità a a, semplici semplicità.
Semplicità sorella mia
un canestrello di fantasia
semplicità a a, semplici semplicità.
(Chiara) Pensieri leggeri e piccini
(Franc.) un cuore di grandi bambini
(Chiara) e cieli turchini negli occhi tuoi
pieni di semplicità.
(Franc.) Semplicità
(coro) sorella mia semplicità.
Semplicità che nulla vuoi
che nulla prendi e tutto dai
semplici, semplici, semplicità,
semplicità a a a.
(Diavolo) Belle stoffe, ricche gemme,
oro, argento e zaffiri
fratello Diavolo ti dà.
Io regalo tutto quanto:
basta darmi l'anima
e avrete la felicità.
(coro) Nessuno, nessuno ti sente
noi siamo felici di niente
perché semplicissimamente cantiamo la
semplicità.
(Franc.) Sorella mia
(coro) semplicità.
(Diavolo) Il potere è con me,
l'abbondanza è con me,
voluttà dolcissime con me.
(coro) Semplicità mmmm
un pane tondo un morso e via
semplicità a a, semplici semplicità.
(Franc.) Semplicità
(coro) semplicità
(Franc.) che nulla chiede e tutto dà
(coro) semplici, semplici, semplicità,
semplicità a a a a a a.
Semplicità a a
semplici, semplici, semplicità,
Oh!

Povero vecchio diavolo

Un povero diavolo cornuto come me
che cosa mai può fare per tentare te.
Ti sento inafferrabile, illogico, diverso,
cercare di tentarti è tutto tempo perso
Così, così... dovrei pregare ma non so come si fa
Così, così... dovrei pregare
per pregarti di aver pietà!
Ma Lucifero è dannato e pregare non sa più
povero vecchio Diavolo, povero Belzebù,
povero vecchio Diavolo, povero Belzebù.
I diavoli mi sfottono e ridono di me
Ah, ah!
perché con te mi scorno, rispondimi, perché?
Le mie più porche femmine con te diventan sante,
dell'oro e del potere a te non frega niente.
Così, così... dovrei pregare ma non so come si fa
Così, così... dovrei pregare
per pregarti di aver pietà!
Ma l'arcangelo Lucifero pregare non sa più
povero vecchio Diavolo, povero Belzebù,
povero vecchio Diavolo, povero Belzebù.
Povero vecchio Diavolo, povero Belzebù,
povero vecchio Diavolo, povero Belzebù.
Povero vecchio Diavolo, povero Belzebù,
povero vecchio Diavolo, povero, povero, povero...
Povero tu!

Sorella Morte

(coro) Arriva la morte che taglia le teste,
arriva la notte per l'uomo che muore,
arriva la mano che sparge dolore.
Arriva la falce che lacera i gridi,
arriva la morte che suscita i pianti,
arriva la mano che strazia le madri.
Arriva la morte che tutti livella,
arriva la falce che mai si riposa,
arriva la mano che spazza e flagella,
arriva la morte la finta pietosa.
Eppure Francesco la immagina bella,
eppure Francesco la chiama sua sposa,
eppure Francesco la chiama sorella.
(Franc.) Sorella morte dolorosa e bellissima,
sorella morte cha dal male ci liberi,
(coro) sorella morte che ci bagni di lacrime,
(Franc.) sorella morte che di cielo ci illumini,
(coro) sorella morte che ci vesti da vedove,
(Franc.) sorella morte che ci porti fra gli angeli,
(coro) sorella morte che deponi le lapidi,
(Franc.) sorella morte che spalanchi l'eternità.
(Franc.) Sorella morte che prepari le semini,
che uccidi i giorni per far vivere i secoli,
(coro) sorella morte che ci bagni di lacrime,
(Franc.) che uccidi l'uomo
per far vivere gli uomini,
(coro) sorella morte che ci vesti da vedove,
(Franc.) sorella morte che rinnovi l'umanità,
(coro) sorella morte che deponi le lapidi,
(Franc.) sorella morte che spalanchi l'eternità.

E piansero i lupi nel bosco

Frate Francesco è vivo tra noi
e c'è nel cielo più luce che mai
tra i cherubini gelosi di lui, dell'Angelo bellissimo.
E tra le foglie un vento passò
al suo respiro che andava lassù
e la sua terra, la terra restò deserta senza lui.
E piansero bianche nel chiostro
le monache date a Gesù.
Giovanni chiamato Francesco non c'era più,
non c'era più, non era più con noi.
Solo amore, amore, amore,
tutto amore, amore, amore fu.
Infinito amore, amore,
fosti solo amore, amore tu.
E piansero i lupi nel bosco,
le rondini, i cigni e le gru.
Giovanni chiamato Francesco non c'era più,
non c'era più, non era più con noi.
Tu bastarda che m'hai fatto, m'hai rubato un'anima,
la più gagliarda che incontrai. Dimmi!
Con chi lotto, chi combatto
se non c'è quel santo frate maledetto,
il più perfetto tra i nemici miei?
Sorella dal viso di teschio,
quell'attimo hai pianto anche tu.
Un gelido bacio e Francesco non c'era più,
non c'era più, non era più con noi.

Laudato sii

Laudato sii mi Signore
con tutte le tue creature
specialmente Frate Sole
che dà la luce al giorno
e che ci illumina per sua volontà,
raggiante e bello con grande splendore
di Te è l'immagine altissimo,
altissimo Signore.
Laudato sii mi Signore
per Sora Luna e le stelle luminose e belle.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia!
Laudato sii mi Signore
per Sora Luna e le stelle luminose e belle.
Laudato sii mi Signore
per Sora Acqua tanto umile e preziosa.
Laudato sii mi Signore
per Frate Foco che ci illumina la notte
ed esso è bello robusto e forte,
laudato sii, laudato sii mi Signore.
Per Frate Vento e per Sora Aria,
per le nuvole e il sereno,
per la pioggia e per il cielo.
Per sora nostra Madre Terra
che ci nutre e ci governa,
o altissimo Signore.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia, alleluia!
Laudato sii mi Signore
anche per sora nostra morte corporale.
Laudato sii mi Signore
per quelli che perdonano per il tuo amore.
Per sora nostra Madre Terra
che ci nutre e ci governa,
o altissimo Signore.
Alleluia, alleluia, alleluia, (7v)
alleluia, alleluia!


 
 

 

 
 
Canti Francescani
 
 
Altro
 
IL CANTICO DELLE CREATURE (A. Branduardi)

A Te solo Buon Signore
Si confanno gloria e onore
A Te ogni laude et benedizione
A Te solo si confanno
Che l’Altissimo Tu sei
E null’omo degno è
Te mentovare.
Sii laudato Mio Signore
Con le Tue creature
Specialmente Frate Sole
E la sua luce.
Tu ci illumini di lui
Che è bellezza e splendore
Di Te Altissimo Signore
Porta il segno.
Si laudato Mio Signore
Per sorelle Luna e Stelle
Che Tu in cielo le hai formate
Chiare e belle.
Si laudato per Frate Vento
Aria, nuvole e maltempo
Che alle Tue creature
Dan sostentamento.
Sii laudato Mio Signore
Per sorella nostra Acqua
Ella è casta, molto utile
E preziosa.
Si laudato per Frate Foco
Che ci illumina la notte
Ed è bello, giocondo
E robusto e fo-orte.
Si laudato mio Signore
Per la nostra Madre Terra
Ella è che ci sostenta
E ci governa
Si laudato Mio Signore
Vari frutti lei produce
Molti fiori coloriti
E verde l’erba.
Si laudato per coloro
Che perdonano per il Tuo amore
Sopportando infermità
E tribolazione
E beati sian coloro
Che cammineranno in pace
Che da Te Buon Signore
Avrann corona.
Si laudato Mio Signore
Per la Morte Corporale
Che da lei nessun che vive
Può scappare
E beati saran quelli
Nella Tua volontà
Che Sorella Morte
Non gli farà male.
 
Dio fammi strumento della tua pace

Dio fammi strumento della Tua pace, dove c'è l'odio      portare l'amore,
dove c'è offesa donare il perdono, dove c'è il dubbio    infondere fede.
Ai disperati ridare speranza, dove c'è il dubbio far          sorgere luce,
dove è tristezza diffondere gioia, donare gioia e tanto amore, gioia ed amore, gioia ed amore!
Dio fammi strumento della Tua bontà, dammi la forza di consolare i cuori,
non voglio avere ma solo donare, capire e amare i miei fratelli.
Solo se diamo riceveremo, se perdoniamo avremo il perdono,
solo morendo rinasceremo, rinasceremo, rinasceremo,
rinasceremo, rinasceremo!